Roma: debutta il teatro giapponese dei burattini

Cultura

Pubblicato il 02/10/2013


TEATRO - In anteprima assoluta al Teatro Argentina di Roma il "Bunraku", il tradizionale spettacolo giapponese dei burattini. Un'opera per il 50° anniversario dell'Istituto Giapponese di Cultura che parla il linguaggio universale dell'amore.

"Doppio suicidio d'amore a Sonezaki" è il titolo dello spettacolo che andrà in scena il 4 e 5 ottobre al Teatro Argentina di Roma, con la regia di Sugimoto Hiroshi. Si tratta di uno dei capolavori del teatro Bunraku, nella versione originale scritta dal drammaturgo Chikamatsu Monzaemon. La rappresentazione è inserita all'interno di una tournée europea che andrà in scena anche a Madrid e Parigi.

La trama è ispirata ad un reale fatto di cronaca: un commesso, Tokubei, e la sua amata cortigiana Ohatsu, impossibilitati nel vivere il loro amore per le rigide regole sociali dell'epoca, decidono di suicidarsi per potersi ricongiungere in paradiso con il benestare di Buddha. Un'opera che riuscirà - come sostengono gli organizzatori della campagna - a travalicare i limiti della lingua e della cultura, perchè parla una lingua che tutto il mondo conosce, quella dell'amore.

Il Bunraku è Patrimonio Immateriale dell'Umanità

L'opera è messa in scena in un palcoscenico completamente oscurato in cui i burattini si animano e una voce narrante insieme ad un sottofondo musicale accompagna i loro movimenti: "La magia del Bunraku consiste nel fatto che oggetti inanimati prendono improvvisamente vita", dichiara il regista all'Ansa. L'arte sapiente di manovrare i burattini comporta anni di duro lavoro (almeno 15 anni) e solo in pochi riescono a portare a termine questo arduo percorso, in cui l'abilità consiste nel dare un'anima ai burattini.

Il Bunraku, è una delle arti teatrali più raffinate del Giappone insieme al Kabuki e al Noh ed è riconosciuta come bene intangibile del Paese e designata dall'Unesco come Patrimonio Immateriale dell'Umanità.

La prima di Roma sarà peculiare anche per la presenza del maestro suonatore di shamisen (strumento a tre corde), Tsurusawa Seiji, nominato "tesoro vivente nazionale del Giappone" "per la sua indiscussa capacità di maneggiare lo strumento musicale", come ha dichiarato il direttore dell'Istituto Giapponese di Cultura, Matsunaga Fumio.

Eleonora Coderoni.

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