Luciano Vietto (Racing)
di Giammaria Bonfanti
Nome: Luciano Darìo
Cognome: Vietto
Nato: 05/12/1993
Luogo di nascita: Balnearia (Argentina)
Nazionalità: argentina
Ruolo: Attaccante
Alzi la mano chi ha sentito parlare di Luciano Vietto prima dello scorso agosto. Ben pochi immagino, e non senza valide ragioni. Ma il bello del calcio (e di quello argentino in particolare) è anche questo: consegnarci nuovi “crack” nel giro di pochi mesi.
Luciano Vietto è una seconda punta molto veloce e abile nel dribbling che cresce nella squadra della sua città natale, l’Independiente de Balnearia e non ci mette molto a farsi notare dai grandi club di Argentina. Il Racing de Avellaneda (ex squadra di Diego Milito) capisce subito che le doti del ragazzo non sono comuni e lo acquista nel 2010 a poco più di 16 anni.
Ben presto le squadre giovanili iniziano a stargli strette e il giocatore viene aggregato alla prima squadra con cui esordisce nel 2011,lanciato nella mischia dal “Cholo” Diego Simeone (ora allenatore dell’Atletico Madrid). Dopo un fisiologico periodo di ambientamento tra i pro ecco il botto: non uno,non due,ma ben tre gol nella partita contro il San Martin. Niente male per un diciottenne alla prima da titolare e che pochi giorni prima era stato persino espulso nel match contro il Colon!
Dotato di una corporatura piccola (173cm x 68kg) fa dell’esplosività la sua arma migliore.
Calcia molto bene con entrambi i piedi ed è dotato di un buono stacco di testa,anche se ovviamente non è il suo pezzo forte.
Può giocare sia come prima punta “di movimento” che come seconda al fianco di un centravanti vero e proprio come il compagno Josè Sand. La visione di gioco è buona e potrebbe anche essere utilizzato come trequartista.
I tifosi dell’Academia si strofinano già le mani convinti di avere tra le proprie fila uno dei prospetti più luminosi dell’Argentina,insieme al suo compagno Centurion.
Le grandi prestazioni offerte sinora hanno fatto drizzare le antenne ai grandi club europei ma l’intenzione del Racing è quella di tenerselo stretto almento per un’altra stagione a meno di offerte irrinunciabili.
Al “Cilindro de Avellaneda” il titola manca da più di dieci anni e i tifosi si augurano vivamente che “la maledizione dei setti gatti neri” possa essere spezzata per mano dei nuovi talenti cresciuti nel vivaio.
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