La repubblica «persa»

Buenos Aires (Argentina) - E’ passata una settimana dal lutto che ha coinvolto tutti gli uomini e le donne della Repubblica Argentina. Una settimana che ha unito con una forza incomparabile tutti gli argentini. Il fatto è accaduto al piano n. 13 di una delle  torri di Porto Madero. Una settimana è trascorsa e continuano i dubbi sulla morte del procuratore federale Alberto Nisman. Noi, cittadini di questo paese, non ci stupiamo dei ritardi in fatti relativi alla morte del Procuratore Generale, al contrario siamo convinti che con il tempo, sarà sempre più difficile trovare il colpevole o i veri colpevoli.

 

-Io lo affermo: ”Cristina ha ammazzato Nisman…o…Cristina è colpevole”- Nisman è il “sintomo” di un governo ammalato!-La cura: chiedere che la mafia vada via, sia sconfitta…sono frasi citate non solo a voce alta, ma anche trascritte in diversi quotidiani e “giornali” dell’ Argentina e del mondo.

 

-Ci sono tanti che chiaramente dicono ciò che pensano, mi si raddrizza la pelle al pensiero… e anche se mantengo una mia posizione al rispetto, sempre resta in me un poco di speranza: Credere che non tutto sia andato perso!!

 

Il popolo argentino ha paura, si ha molta paura e non lo nasconde, no anzi lo vocifera in qualsiasi posto e una ed un’altra lacrima di impotenza, brilla negli occhi di quelli che amano la Repubblica, credono in un paese “diverso” e sognano di conquistarlo, viverlo…. perché noi lo meritiamo. Lacrime versate anche per la rabbia, confusione ed inquietudine, perché noi vorremmo convincerci che tutto sia chiaro e nessuno riesce a guardare i fatti in faccia a viso scoperto. 

La Repubblica è agonizzante!

 

-Una settimana ed il passo verso la conoscenza dei fatti è ancora fangoso. Una settimana che si cercano i colpevoli dietro ogni angolo per sviare la nostra attenzione; chissà, forse fino ad inventarsi un “mondiale” di qualcosa per intrattenerci, confonderci e nascondere la verità fino a quando il tempo non giungerà con il suo lavoro inarrestabile: l’oblio (la dimenticanza). Mentre tutti mentono, giustificano ed inventano. Si porranno panni freddi sulle ferite aperte della Patria macchiata e un mantello grigio coprirà le spoglie del reclamo, dell’indignazione e della violazione dei diritti.

 

-La morte del Procuratore Generale è stata una tragedia e gli “strati superiori” guardano attraverso l’ occhio della serratura senza pensare di aprire le porte delle loro coscienze, anzi si sforzano di costruire un messaggio pieno di errori, pieno di ossequiosità, nascondendo i fatti e la storia che stanno accadendo da più di dieci anni. Più di una “decade” di screditamento, disonore e corruzione, ovunque: FINO A QUANDO?

 

-Si sta sgretolando quel poco che resta della Repubblica… si sono distrutte le istituzioni, la giustizia, l’economia e si dirigono sempre più nella loro ricerca di maggiore potenza. Come dice Federico Tessore, “siamo invasi da un governo di delinquenti, ossequiosi ed inutili!”

 

-La morte del Procuratore Federale non solo è di fondamentale importanza per il fatto in sé, ma perché simbolo di un paese disorganizzato, per la mancanza di controllo, sconfitto dal caos, dove vive la diffusione del pensiero del “SI SALVI CHI PUO’”.

 

Recuperiamo il PROTAGONISMO… salviamo la Repubblica!                                                                                                                                                                                                                                                                   

  Traduzione di Adele Santoro

 

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