Calleri, caccia al titolo con il Boca Juniors

ROMA - Prima il senso di appartenenza, poi la tattica e gli schemi: il Boca Juniors non cercava solo un allenatore giovane, ambizioso, da 4-3-3 o da 4-2-3-1, in linea con il budget, ma soprattutto un personaggio che riuscisse a risvegliare ideali e sentimenti. Ecco perché la panchina è stata affidata in estate all’ex capitano Rodolfo Arruabarrena: una scelta anche di cuore, quella del club di Buenos Aires e del suo presidente Daniel Angelici, proprietario di diverse sale da gioco e di un casinò vicino a Mendoza. L’obiettivo? Riportare entusiasmo alla “Bombonera”, dopo alcuni divorzi che avevano creato un po’ di gelo con la tifoseria: dallo strappo con Juan Roman Riquelme, rimasto senza contratto, a quello con Carlos Bianchi. 

 

LA COPPA LIBERTADORES - Arruabarrena ha trentanove anni, si è innamorato del Boca Juniors da bambino, ha giocato 178 partite con questa maglia, ha segnato 11 gol, era un terzino sinistro, ha vinto due campionati e nel 2000 ha chiuso il cerchio magico con la Coppa Libertadores, conquistata in finale contro il Palmeiras di Felipe Scolari e del colombiano Faustino Asprilla. Era uno dei leader di quella squadra, allenata da Bianchi: c’era Walter Samuel al centro della difesa, gli attaccanti erano Martin Palermo e Guillermo Barros Schelotto, l’artista era Juan Roman Riquelme.

 

NOVE PUNTI IN TRE GARE -  Arruabarrena rappresenta la base del nuovo progetto. E’ stato ingaggiato alla fine di agosto e ha sostituito Bianchi. In pochi mesi ha cambiato il Boca Juniors, primo in classifica dopo tre giornate di campionato: nove punti, tre vittorie (contro l’Olimpo, il Temperley e l’Atletico Rafaela), sei gol realizzati e uno subito. Il modulo è il 4-2-3-1. C’è il blocco dei leader: dal portiere Agustin Orion a Fernando Gago e Daniel Osvaldo. E c’è la spinta della gioventù: da Sebastian Palacios a Jonathan Calleri, da Adrian Cubas a Federico Carrizo. Arruabarrena ha dato subito la sua impronta con carisma e personalità, trasferendo credibilità e fascino al suo Boca Juniors, che è partito con la marcia giusta anche in Coppa Libertadores, battendo il Palestino e il Wanderers Montevideo.

 

IL LABORATORIO - E’ alla sua terza esperienza in panchina: ha cominciato nel Tigre, poi è andato a lavorare in Uruguay nel Nacional di Montevideo. Arruabarrena studia diciotto ore al giorno: dvd e allenamenti, computer e settore giovanile. Il Boca è la sua casa. Cultura sudamericana, ma anche europea, per quanto riguarda la tattica e la preparazione atletica: ha giocato sette anni nel Villarreal e ha vinto per due volte la Coppa Intertoto. Ha fatto tappa più avanti nell’Aek Atene, nel Tigre e nell’Universidad Catolica, in Cile. Ha ricevuto tre regali sul mercato dal presidente Angelici, che aveva già fatto il tesoriere del club durante la gestione di Mauricio Macri: la conferma di Gago, l’acquisto del trequartista uruguaiano Lodeiro, ex Ajax, e di Osvaldo. 

 

LA QUALITA’ DEL VIVAIO - Arruabarrena sta favorendo anche la crescita di una serie di talenti: la sorpresa è l’attaccante Palacios, ventitré anni, rientrato dal prestito all’Arsenal di Sarandì, autore di una doppietta in campionato e di un gol in Coppa Libertadores. Non mancano poi gli osservatori per Adrian Cubas, diciotto anni, mediano, pressing e resistenza, alto un metro e 63, fisico alla Gargano, così come possono vantare già diversi estimatori il regista Cesar Marcelo Meli (1992), l’esterno sinistro Federico Carrizo (1991), il difensore centrale Juan Komar (1996) e la mezzala Rodrigo Bentancur (1997), passaporto uruguaiano, paragonato a Riquelme.

 

DERBY SPAGNOLO - Sbarcherà presto in Europa, probabilmente nella Liga, l’attaccante Jonathan Calleri, nipote di Nestor Fabbri, ex difensore centrale della nazionale argentina. Trattative incrociate e giochi al rialzo. Si è acceso un derby spagnolo per Calleri, ventuno anni, che secondo le informazioni pubblicate dal “Clarin” viene corteggiato dal Villarreal, in vantaggio sul Valencia. Prima punta oppure esterno nel tridente, è alto un metro e 75, è nato a Buenos Aires il 23 settembre del 1993 e proviene dal vivaio dell’All Boys. 

 

IL TORNEO DI VIAREGGIO - Il Boca ha acquistato Calleri nel 2014 per duecentoventimila euro. La punta ha segnato in totale, dall’esordio del 7 settembre del 2013 con l’All Boys, tredici gol in “Primera Division” e altri due in Coppa Libertadores. Si era fatto scoprire durante il Torneo di Viareggio del 2013: in quel periodo giocava ancora nei baby dell’All Boys, club di Buenos Aires. In campionato, nel Boca Juniors di Arruabarrena, ha regalato un assist a Palacios (nella gara con l’Olimpo) e ha già realizzato due gol contro il Temperley (pallonetto di destro al portiere Crivelli) e l’Atletico Rafaela (tiro di piatto destro, dopo un cross di Carrizo). Usa soprattutto il piede destro, ha una classe pura, è svelto e opportunista in area di rigore, partecipa all’azione, arretra a volte sulla trequarti, si va a prendere il pallone: è un centravanti moderno, che inventa gol da applausi come quello al Temperley.

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