Argentina. Caso Nisman: de Kirchner, ‘montatura dei servizi deviati …

di Guido Keller -

de kirchner nismas grandeLa presidente dell’Argentina Cristina Fernández de Kirchner è intervenuta sul grave scandalo che ha investito il paese dallo scorso 18 gennaio, quando è stato rinvenuto il corpo senza vita del giudice Alberto Nisman, evidentemente ucciso per quanto sia stata avanzata da subito l’ipotesi del suicidio: Nisman era stato convocato per il giorno dopo in Parlamento per spiegare le sue accuse nei confronti della de Kirchner, del ministro degli Esteri Héctor Timerman, del deputato del Frente para la Victoria Andrés Larroque (detto “Cuervo”), del socialista e leader del Movimento Piquetero Luis D’Elía, e di alcuni dirigenti dell’intelligence.
Il magistrato aveva indagato e raccolto 330 cd di intercettazioni in merito all’attentato di Buenos Aires del 18 luglio 1994 presso la Amia, l’istituto mutualistico ebraico, dove morirono 85 persone e ne rimasero ferite 300: secondo il magistrato le massime autorità dello stato avevano trattato l’impunità di Hezbollah e dei Servizi segreti iraniani, ritenuti gli autori della strage, in cambio di accordi commerciali con la Repubblica Islamica.
Solo pochi giorni prima Nisman aveva affermato sul quotidiano Clarin che “posso morire per questo”.
Non appena la notizia del ritrovamento del cadavere si è diffusa, in tutta l’Argentina hanno avuto luogo manifestazioni spontanee di protesta e tutt’oggi la tensione resta alta: de Kirchner ha annunciato ieri in un discorso pronunciato a reti unificate e durato circa un’ora l’intenzione di sciogliere attraverso una proposta di legge il Segretariato dell’Intelligence per sostituirlo con un’Agenzia Federale, ed ha aggiunto che “In questo caso del procuratore Nisman il sistema giudiziario ha una grande sfida, come accadde con l’assassinio dello studente Mariano Ferreira: dimostrare che è possibile trovare l’assassino, processarlo secondo il nostro codice penale e ricostruire la fiducia degli argentini nella giustizia”.
de Kirchner ha quindi attribuito la responsabilità dell’omicidio ai servizi segreti deviati e a Diego Lagomarcino, collaboratore del procuratore ucciso e proprietario della pistola, una calibro 22, ritrovata accanto al cadavere; interrogato nei giorni scorsi, Lagomarcino ha dichiarato che Nisman gliel’aveva chiesta “per potersi difendere”.
La presidente sta quindi cercando di spiegare agli argentini che quanto è accaduto corrisponde ad una montatura volta a far ricadere la colpa dell’accaduto su di lei. Così la pensa anche il presidente boliviano Evo Morales, che ha parlato di “un’imboscata” ed ha affermato che “Quando falliscono (gli “imperialisti”, ndr.) con l’aggressione economica contro l’Argentina, preparano l’aggressione politica, come l’imboscata tesa alla compagna Cristina con la morte del procuratore”. “L’impero non perdona ne’ il Venezuela ne’ l’Argentina – ha aggiunto Morales – e sicuramente molti altri Paesi possono essere aggrediti. Siccome non possono più fare colpi di Stato cercano nuovi metodi di minaccia contro i presidenti anti-imperialisti” e ricorrono “perfino a procuratori morti”.

<!-- -->

Leave a Reply