Sequestrata la nave scuola della marina

Non tutti i possessori di titoli del debito estero argentino hanno accettato la ristrutturazione realizzata nel 2005, quando il Governo offrì una riduzione forzosa del debito, che oggi sta pagando puntualmente. Circa 11 miliardi di dollari in titoli sono stati tagliati fuori dall'accordo e, successivamente, ne hanno fatto incetta, a prezzo da macero, alcune istituzioni finanziarie con l'intenzione di rivalersi presto o tardi del loro "investimento".

Varie volte, infatti, hanno chiesto alla giustizia, ad esempio della città di New York, di sequestrare beni e conti bancari all'estero dell'Argentina. Una pratica complessa, dato che va stabilita la finalità pubblica e non commerciale di tali depositi o dei beni. Questa volta, grazie alla collaborazione della giustizia del Ghana che ha interpretato restrittivamente la norma, si è riusciti a bloccare un veliero che, in teoria, dovrebbe essere protetto come tutte le navi, militari e no, dall'immunità. Così recita la Convenzione delle Nazioni Unite nell'articolo 95 sulle navi da guerra in alto mare e il 32 in merito all'immunità delle navi. Ma si sa, siamo in mancanza di una norma esplicita in materia di diritto internazionale che sia applicabile universalmente.
 

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