Il Napoli non perde la testa: fuga argentina

Avrebbe dribblato anche i piccioni di Marassi capitan Hamsik con quell’azione travolgente tutta di destro e palla del 3-1 alle spalle di Viviano.  La zampata di Marek, preceduta dal gol numero 21 su 21 partite di Higuain, dal rigore di Insigne e seguita dalla rete di Mertens per il 4-2 finale sulla Sampdoria di Montella confermano il Napoli in testa alla classifica con il miglior attacco 45 reti, il miglior bomber e il miglior gioco. C’è solo la Juve di Dybala, undicesima vittoria consecutiva che affonda la Roma di Spalletti, a tenere testa agli azzurri visto il passo falso dell’Inter di Mancini fischiata e …insultato per essersi fatti raggiungere dal Carpi in dieci. Il ciuccio e la zebra dunque è fuga a quattro zampe.

La sciarpa della pace. Il padre nostro in più lingue stampato sulla manciniana sciarpa della pace che Sarri ha indossato come promesso alle Iene archiviando la vicenda che per giorni ha offuscato ben altra cronaca, il tenero siparietto delle famiglie Insigne-Cassano, la comitiva di colombi a spasso per il campo, in omaggio al celeberrimo antenato viaggiatore e i cori …sfottò dei tifosi doriani hanno fatto da cornice alla sfida che ha visto un Napoli a tratti travolgente ma con amnesie in occasione non solo dei due gol (gran bel giocatore Correa, ma meno in palla del solito Reina), che giustamente non sono state digerite dal tecnico partenopeo. Ed è su queste che occorre lavorare con serenità e lucidità beneficiando del momento magico della squadra.

Vietato …bestemmiare. Un discorso che rimanda direttamente al mercato. Il Sarri-pensiero è in tal senso illuminante: se sono vere le voci che leggo, con giovani acquisti, siamo in linea con i programmi della Società di fare un anno di costruzione per il futuro. La posizione in classifica non ha fatto cambiare idea. Siamo partiti da Gomes, Herrera, Kramer e Maksimovic per finire con Grassi, Tonelli o, peggio, Barba. Giovani interessanti, soprattutto il centrocampista atalantino, ma per giocarsela da subito sul fronte bestemmia (dopo la nota vicenda suggeriamo a Sarri di indicare diversamente l’obiettivo scudetto) servirebbero innesti di consolidata qualità ed esperienza, giocatori da pronti via insomma. Chiudiamo in tristezza per la morte del padre cinquantenne di Zuniga e quella di un maestro del giornalismo sportivo, Giuseppe Pacileo, 83 anni, che dalle colonne del Mattino di Napoli ha tra l’altro commentato con la sua inconfondibile penna gli anni di Maradona.  Imperdibili le sue pagelle, storico il 3,5 appioppato al Pibe de oro dopo una partita de mierda contro l’Udinese finita 2-2

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