Il commissario Romeo ai viareggini: rischiate di fare la fine di Scampia

VIAREGGIO. Il futuro di Viareggio? «Nero come la mezzanotte». Parola di commissario prefettizio, la fascia tricolore sulla giacca, lo sguardo al tramonto che si avvicina sulla terrazza della ritrovata Villa Argentina, circondato da cittadini che hanno voglia di far sentire la propria voce. «Sono una viareggina autentica, commissario...Mi raccomando, li scorbacchi (mettere alla berlina, ndr) bene tutti...Perché ci girano...»: Giuliana Malfatti guarda dritto negli occhi Valerio Massimo Romeo, da un mese alla guida della città, e gliele “canta” proprio tutte. E dopo di lei si fanno avanti Francesco e Giovanni, Marco insieme ai suoi amici (che ha solo 21 anni ma le idee più chiare di un adulto), una madre del comitato in difesa della scuola, una coppia, genitori di ben quattro bambini, Barbara Cateri, dirigente scolastica. E tanti altri volti e voci della città stremata.


Pericolo Scampa. «Io voglio dirvi la verità»: Romeo lo ripete decine di volte. Da ieri, sul muro del Municipio, è apparso un avvertimento: “Ehi, Romeo...siamo tutti Capuleti”. Nel senso siamo tutti contro di te, con tanto di citazione shakesperiana (Romeo era un Montecchi e la famiglia di Giulietta erano, appunti, i Capuleti). Il commissario lo racconta: «Vedi, Francesco: io appena si vota me ne vado. Ma voi restate. E se non si continuerà ad adottare misure rigorose, la città sarà senza futuro. O volete che Viareggio diventi come Scampia?». E non è solo un modo di dire. «Sono stato a Torre del Lago - è un Romeo a ruota a libera quello che parla davanti al cronista del “Tirreno” -: ma l’avete visto il lago? È un lago o una fogna? E avete visto le panchine del Belvedere? Ma chi se ne occupa? Domattina (oggi per chi legge, ndr) voglio verificare e chiunque sia lo prendo e lo alzo da terra...».


Lavori pubblici. Verificare, vedere coi propri occhi, capire, «mettere le mani nelle carte di tutti i lavori pubblici»: è come un “mantra” che Romeo ripete per segnare la differenza. «Il ponte girante - e qui il tono delle voce si fa da Prefetto - torna al suo posto solo quando io ho verificato tutta la documentazione, senza tralasciare niente, certificati antimafia compresi! Avete capito, o no?». Il commissario prefettizio ha chiuso il primo mese di governo con il primo atto di riorganizzazione della macchina comunale: Riccardo Raffaelli, dirigente ai lavori pubblici per anni, non ha più alcuna competenza sul settore. E neppure su demanio e verde pubblico. Come aveva previsto la macrostruttura dell’ex assessore Laura Servetti. Cacciata dal sindaco Betti perché la nuova organizzazione dell'Ente, necessaria a fare ripartire il Comune con nuovi sistemi di gestione proprio dei lavori pubblici, era quel “matrimonio che non s’ha da fare” di manzoniana memoria. “Bravi” ed Innominato compresi, scesi in campo per difendere regole e personaggi pre-macrostruttura.


«Senza legalità Viareggio non ha futuro». Romeo tocca più volte questo tasto, nel lungo sfogo tanto impietoso quanto costruttivo. «La relazione del Mef l’ha messo bene in luce: Viareggio paga oggi il prezzo di tutto ciò che negli ultimi 7-10 anni andava fatto ed invece così non è stato. La politica di riequlibrio dei conti andava adottata già anni fa. Ed invece si è andata tramandando una situazione di amministrazione non efficiente che fa fatto sì che a Viareggio vi sia una situazione disastrosa». Oggi «e per i prossimi dieci anni».


Lo scandalo partecipate. Quando a casa Romeo si parlava di andare al mare a Viareggio «il problema era il costo del parcheggio. E così al mare qui non siamo mai venuti. Ma il problema, signori, non è pagare la sosta: ma che la società dei parcheggi deve stare sotto il Comune!». Invece che, questa la realtà, nelle mani del socio privato. Un tema quello della ragnatela di società partecipate che Romeo tocca più volta di fronte ai cittadini che lo incalzano: «Deve essere avviata subito una politica rigorosa, cominciando a togliere quei carrozzoni che vi siete dati... Altrimenti la città muore, velo dico chiaramente. Il Comune è in fallimento, deve riscuotere e trova aziende partecipate in fallimento. Perché Viareggio ha abdicato al ruolo che è del Comune passandolo ad aziende che sono come private. Se non che, la perdita dell’azienda gestita come privata è una perdita dell’Ente!».


Le scuole da salvare. Facce e volti di madri e padri che si fanno avanti per raccontare il tempo pieno a rischio, gli scuolabus rincarati, le scuole materne da salvare, gli insegnanti di sostegno a lungo attesi. Romeo risponde a tutti: «Se qualcuno vi dice che ci sono soldi per la scuola, vi prende in giro e non dovete credergli». La stoccata è tutta per la politica, «per quella Viareggio che ancora non ha capito che “pagare” è un verbo che non esiste più in questo comune». Ma «gli insegnanti di sostegno sono in arrivo, e con loro potremo garantire, forse già da dicembre, il tempo pieno alle materne». Sul fronte scuolabus, invece, il commissario ricorda: «Ho chiesto al comitato dei genitori di fornirmi lo schema dei pulmini necessari. Tagliamo gli altri e con il risparmio garantiamo il servizio accessibile». E per i dirigenti scolastici c’è l’impegno ad un incontro al più presto.


La città insicura. È il più giovane degli interlocutori a porre la questione della sicurezza, dello spaccio nella pineta appena davanti alla villa recuperata: «Sabato sera c’erano le Volanti che perlustravano il perimetro del parco...E a venti metri lo spaccio continuava come niente fosse...non si nascondono neppure più». È un botta e risposta serrato: «Io, da commissario prefettizio, posso garantire la presenza delle polizia municipale che ora come ora ha una sola macchina a disposizione. Bisogna ridare dignità alla polizia municipale che non ha né mezzi né divise. Ho trovato il Comando in una condizione devastata!». «Non è un problema di mezzi o divisi - insiste Marco, con la forza dei ventenni - ma di volere o non voler essere sul territorio...». «Io vi garantirò la presenza della polizia municipale...Prima era prima e non c’ero io. Ora ci sono», è la replica, netta.

La folla per l'apertura di Villa Argentina

Villa Argentina e la Viareggio del futuro. Bagno di folla, faccia a faccia con i viareggini ed i problemi reali, concreti, della città, e primo discorso in pubblico, dal palco allestito davanti a Villa Argentina restaurata e aperta a pubblico per la prima volta dal 1940, data di nascita. «Io vi garantisco il massimo impegno di funzionario dello Stato - sono le parole al microfono - che domani si inaugura una nuova Viareggio. Io cercherò di porre la basi perché questo avvenga. E per questo sto lavorando senza sosta». Senza sosta e con un sogno: «Avere a Viareggio, per Carnevale, Vasco Rossi. Naturalmente gratis». Perché del rocker nazionale Romeo è così appassionato da imbracciare la chitarra e cimentarsi con ritmi e note. Allora, che rock sia: “Indietro non si torna...Quando ormai si vola non si può cadere più”.

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