Giudice Usa accusa l’Argentina di oltraggio alla corte

L'Argentina è stata formalmente accusata da un giudice americano di oltraggio alla corte, fatto che per Buenos Aires è considerato "illegale" in base alle leggi internazionali.

Alle 15 ora locale, le 21 in Italia, ha avuto inizio l'udienza a New York presieduta da Thomas Griesa, il giudice che gestisce la disputa sul debito tra il Paese sud americano e i cosiddetti creditori "holdout", un gruppo di hedge fund americani che ha chiesto il rimborso dei Tango bond su cui Buenos Aires è fallita nel 2001. Dopo il default, i fondi non avevano accettato le ristrutturazioni del debito del 2005 e 2010 chiedendo appunto di essere ricompensati. Nel 2012 il giudice Griesa diede loro ragione stabilendo che l'Argentina non poteva effettuare i pagamenti sugli interessi degli altri creditori, quelli che accettarono il concambio, se prima non versava agli hedge fund (NML Capital, divisione di Elliott Management, e Aurelius Capital Management) quanto dovuto. Quella sentenza è stata confermata lo scorso giugno dalla Corte Suprema Usa ma l'Argentina non ha saputo trovare un'intesa entro il 30 luglio, data entro la quale i creditori "exchange" dovevano essere pagati, cadendo nel suo secondo default in 13 anni.

L'accusa di oltraggio alla corte, il cosiddetto "contempt of court", è stata formalizzata alla luce dei vari tentativi del governo di Cristina Fernandez per circumnavigare l'ordine del giudice Usa di rimborsare i fondi per 1,3 miliardi di dollari più interessi. Il Paese ha recentemente passato un provvedimento - definito illegale dallo stesso Griesa - in base al quale verrà effettuato il pagamento a Buenos Aires di bond governati da leggi straniere. L'adesione è volontaria. Il Paese ha anche tentato di denunciare gli Stati Uniti alla Corte all'Aia e ha ripetutamente acquistato spazi pubblicitari sulla stampa americana criticando il giudice stesso.

Griesa deve ancora decidere quale sanzione comminare. I cosiddetti creditori "holdout" chiedono una multa pari a 50.000 dollari al giorno da quando l'Argentina ha adottato nuove regole per bypassare l'ordine del giudice Usa di rimborsare i fondi per 1,3 miliardi di dollari. In una lettera alla corte, gli stessi fondi avevano chiesto "sanzioni non monetarie" nel caso in cui l'Argentina ignori la multa.

All'inizio della giornata il ministro argentino degli Esteri, Hector Timerman, aveva detto che un'accusa di oltraggio alla corte sarebbe "inconcepibile" e la richiesta in tale senso fatta dai fondi è "un atto di disperazione".

In una nota nota inviata al segretario di Stato americano John Kerry e firmata dall'ambasciatore argentino in Usa, Cecilia Nahón, aveva detto che un "contempt of court" sarebbe stata "un'assurdità legale". Il risultato? "Un peggioramento senza precedenti del conflitto".

Non è la prima volta che un giudice americano ha accusato una nazione sovrana di oltraggio alla corte. Negli ultimi due anni ad esserne stati accusati sono state la Russia e la Repubblica democratica del Congo

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