Fmi: l’Argentina bara

In una mossa senza precedenti, il Fondo monetario internazionale ha rimproverato l'Argentina, che rischia sanzioni tra cui il divieto di voto e di accesso a prestiti mentre la soluzione estrema è un'espulsione. L'accusa: l'Argentina non condivide informazioni accurate su inflazione e crescita del Prodotto interno lordo.

Lo ha comunicato il Fondo stesso in una nota in cui spiega la decisione presa dal consiglio di amministrazione composto da 24 membri. Secondo l'istituto di Washington guidato dall'ex ministro delle finanze francese Christine Lagarde, i progressi fatti da Buenos Aires nell'implementare le cosiddette misure correttive "non sono state sufficienti". L'Fmi ha così invitato il Paese ha "sistemare le inaccuratezze" dei dati economici entro il 29 settembre prossimo. Lagarde è tenuta a riferire al board sulla situazione argentina entro il 13 novembre.

E' dal 2007 che i dati del governo argentino sono messi in dubbio da economisti e politici, ma il presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha negato ogni malefatta. In quell'anno l'ex presidente Nestor Kirchner e il marito della stessa Cristina hanno sostituito lo staff di alto livello dell'istituto statistico della nazione, l'Indec. Sebbene stime fatte da soggetti privati parlino di un costo della vita balzato del 2012 al 25,6%, il governo parla di un incremento del 10,8%.

Secondo il Fmi, la Cecoslovacchia è l'unico Paese ad essere stato espulso dal Fondo (era il 1954) mentre Cuba si autoritirò dal 1964. La procedura del rimprovero all'epoca non esisteva.

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