Falkland/Malvinas: Buenos Aires, “continuerà la battaglia legale …

    di  Luca Pistone.  Scritto  il  7 febbraio 2013  alle  6:58.

L’Argentina proseguirà con azioni legali contro le compagnie petrolifere che operano nelle isole Falkland/Malvinas, ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri argentino, Héctor Timerman.

“(Queste compagnie) stanno rubando le risorse naturali dell’Argentina”, ha detto ai giornalisti.argentinamalvinas

Lo scorso marzo, Buenos Aires aveva annunciato di voler intraprendere azioni legali contro le società coinvolte nelle esplorazioni petrolifere offshore nel cosiddetto “arcipelago della discordia”.

Timerman, che si trova in visita in Gran Bretagna per manifestare i reclami del suo paese sulle isole, ha fatto queste osservazioni nel corso di una conferenza stampa presso l’ambasciata di Argentina a Londra.

Timerman si è rifiutato di riunirsi il suo omologo britannico, William Hague, per discutere la posizione argentina, dopo le insistenze di Londra affinché all’incontro partecipassero anche i rappresentanti delle isole.

L’Argentina si è sempre opposta alle esplorazioni petrolifere delle compagnie britanniche e straniere, che per la prima volta nel 2016 produrranno greggio.

Nel terzo ciclo di rilevamento petrolifero nell’Atlantico del Sud, iniziato nel 1997, sono state cinque le compagnie che hanno acquistato la licenza di esplorazione, ad un costo di circa 22.000 euro l’anno. Finora, solo la britannica Rockhopper Exploration ha localizzato riserve di petrolio nel bacino settentrionale, a 300 metri di profondità. Rockhopper e Premier Oil hanno istituito in fondo di 739,5 milioni di euro per la futura produzione di greggio.

Argos, Borders Southern Petroleum, Falkland Oil and Gas (Fogl) e Desire Petroleum, tutte britanniche, sondano i fondali del nord, dell’est e del sud dell’Atlantico del Sud, ma con scarsi risultati.

Dal 1986 – come stabilito dalle autorità britanniche – le esplorazioni vengono realizzate entro un raggio di 250 miglia dalla costa.

Negli ultimi mesi il governo argentino è tornato ad avanzare i propri diritti sulle Malvinas, denunciando la sottrazione di propri territori e, soprattutto, delle risorse energetiche e ittiche delle acque territoriali collegate a quei territori.

Il piccolo arcipelago – abitato da 3100 persone in maggior parte di discendenza inglese e al centro di ricchi giacimenti di petrolio e gas – era stato occupato dagli inglesi nel 1883, dopo aver cacciato le autorità argentine.

Gli inglesi, che ancora occupano militarmente le isole dove è mantenuto un contingente di un migliaio di soldati, avevano respinto il tentativo argentino di riconquista dell’arcipelago durante la guerra delle Falkland/Malvinas del 1982.

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