Roma, Teatro Argentina. Circo Equestre Sgueglia, commedia in prosa e musica di Raffaele Viviani, approda a Roma per la regia di Alfredo Arias, argentino naturalizzato francese, autore di spettacoli esuberanti e ironici.
La scelta del testo di Viviani, confessa il regista, nasce da un ricordo di infanzia: Davanti alla casa in cui abitavo con i miei genitori si estendeva un terreno abbandonato, dove un giorno arrivò un circo molto povero, senza nemmeno il tendone, ma solo stoffe rattoppate ... La vicenda è quella di un gruppo di artisti circensi e ruota attorno ai loro strampalati legami sentimentali. Lo spettacolo ha carattere prettamente comico nonostante nell’ultima parte esploda il tragico: la compagnia di acrobati si divide e appare in nuove e poco dignitose occupazioni come l’accattonaggio e la prostituzione. Il forte contrasto del finale con il resto della pièce è reso per mezzo del cambio di scenografia e costumi. Gli abiti sgargianti tipici del circo, il capannone per le esibizioni e le roulotte ricreano un’atmosfera distante dall’ambientazione di strada dell’ultima tranche di spettacolo, cupa e sovrastata da una nube di malinconia. Buona parte della messinscena è recitata e cantata in dialetto napoletano. Si tratta di un’opera in prosa e musica dunque preferire un’orchestra dal vivo, seppure non visibile dalla platea, risulta vincente. Scegliere come campo d’azione la realtà circense significa porre lo spettatore in un contesto straniante e spingerlo alla riflessione su dinamiche spesso incomprensibili in quanto lontane dalla società moderna.
Non è importante che il dramma sia stato composto in un tempo sensibilmente lontano dal nostro, il Circo Equestre Squeglia potrebbe essere qualunque altro circo itinerante che nel 2014 sosta a Roma e che attira l’attenzione di adulti e bambini curiosi di sbirciare in un mondo che sanno essere reale ma si illudono sia fantastico.
Il pubblico dell’Argentina scopre il circo così come lo vedeva Viviani agli inizi del Novecento e con la moderna coloritura registica di Arias, il quale ha scelto attori in grado di entusiasmare ma anche commuovere i presenti in sala.