Calciomercato Inter: Alvarez si è ripresa l’Inter, resterà

Scenari cambiati sul calciomercato in poche partite per Ricky Alvarez. L’Inter sembrava sul punto di disfarsene già a gennaio e lo aveva messo nella lista dei probabili partenti per la prossima estate ma l’orgoglio dell’argentino è venuto fuori in questo rush finale dove, se dimostrerà di riuscire a dare continuità al suo momento-sì, si sta meritando la riconferma in nerazzurro. È sempre stato croce e delizia l’ala sudamericana, che alternava con troppa frequenza giocate da fuoriclasse a prestazioni anonime ed abuliche che l’avevano portato a incassare la feroce contestazione del pubblico. Sono stati forse proprio i fischi di San Siro a scuotere il giocatore che dalla doppietta – peraltro inutile per il risultato – contro l’Atalanta in poi non ha più sbagliato un colpo. Ha saputo approfittare delle disgrazie dei suoi compagni d’attacco per ritagliarsi un posto importante e ora è titolare non solo per mancanza di alternativa ma perché lo merita, come ha sottolineato anche Stramaccioni:Ricardo dimostra le sue qualità a chi aveva ancora dei dubbi tirando fuori anche tanta personalità. E' uno dei nostri calciatori più importanti". Moratti sta osservando con favore i progressi del giocatore e potrebbe pensare di ritirarlo dal mercato. L’argentino la settimana scorsa aveva parlato a Tuttosport svelando  la sua verità, a partire dalle voci che in inverno lo vedevano a un passo dal River Plate: "Si è scritto tanto ma io non ho mai voluto dire niente e questo perché la testa mi diceva che dovevo rimanere qui e pensare solo ad allenarmi bene. Poi sicuramente le cose possono cambiare e non si sa mai dove si può finire, tuttavia nei miei pensieri, a gennaio come oggi, c'è solo l'Inter. Il River? Non ho mai parlato con nessuno, tornare in Argentina sarebbe stato un passo indietro. Quando ho deciso di andarmene l'ho fatto con l'obiettivo di rimanere qui per tanti anni. Se fossi tornato a Buenos Aires a gennaio, non sarei stato contento lo stesso. In patria ci tornerò solo per finirci la carriera". Simeone lo vorrebbe all’Atletico Madrid: "A questa domanda non posso rispondere perché ora penso soltanto a giocare bene queste cinque partite e a finire bene il campionato. Poi si vedrà". Il giocatore spiega perché solo in questo finale di stagione sta brillando:"Perché solo ora posso giocare nel ruolo che preferisco e ho trovato la fiducia dell'allenatore e dei miei compagni. Finalmente riesco a fare quello che voglio dentro il campo e riesco a sentirmi importante per la squadra. Il presidente però, anche quando le cose non andavano bene, ha sempre avuto una parola buona per me e sentire l'affetto e la fiducia della persona più importante che c'è in società è fondamentale per un ragazzo che era appena arrivato da un mondo completamente diverso".

L’INSERIMENTO. I tanti cambi di allenatore non hanno aiutato: "Non è stato l'ideale, perché ogni allenatore vede il calcio in maniera completamente diversa dall'altro". Per l’Inter ha detto no all’Arsenal, Alvarez spiega il perché: "Per l'importanza di questa società e per i tanti argentini che ci sono in squadra. D'altronde il vostro Paese è molto simile alla mia Argentina. Da dove nasce il soprannome Maravilla?Abbastanza casualmente: un paio di anni fa andava forte in Argentina un cantante che si chiamava Ricky Maravilla e, quando sono arrivato in prima squadra, i giornali hanno un po' giocato con questo nome e sono diventato Ricky Maravilla. Però devo confessare che non mi piace tanto: io sono Ricky e basta". L’ala spiega le difficoltà del calcio italiano: "Questo è un calcio molto tattico dove devi giocare molto senza palla, stare attento alla tua posizione e devi sapere prima che ti arriva la palla cosa fare perché non c'è né spazio né tempo per pensare. All'Inter ho giocato in posizioni diverse: è un bene perché ti rende più completo, ma è più difficile incidere.Mi piace partire largo a destra nel tridente, lì mi sento più comodo". San Siro non è stata tenera con lui, quanti fischi: "Serve equilibrio quando succedono queste cose: io ho sempre pensato che se ti fischiano non è perché sei diventato il peggior giocatore del mondo ma, di riflesso, quando arrivano gli applausi perché magari hai fatto due gol non è che sei improvvisamente diventato il migliore. Senza equilibrio si va in tilt. In Italia ho imparato che devo pensare solo a giocare e avere fiducia in me stesso. I fischi non piacciono a nessuno, ma può capitare di essere fischiati. L'importante è rimanere concentrati". Si passa ai consigli per gli acquisti, Alvarez sponsorizza Peruzzi: "Sì, ha tanta personalità. E' un terzino che sa giocare la palla, molto bravo tatticamente. Dovrà imparare molto ma può diventare un grandissimo. Sarei contento se arrivasse. Se è pronto per l'italia? Ha giocato bene in Nazionale e può stare bene anche all'Inter. I nuovi che arriveranno? Botta e Gomez sono due grandissimi giocatori che possono fare bene all'Inter e io non posso che essere contento perché sarebbero altri due argentini in squadra".

Stefano Grandi

 

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