Bombardare Buenos Aires: il piano negli archivi inglesi sulle Falkland

Quando scoppiò la crisi tra Inghilterra e Argentina per la sovranità delle isole Falkland, l’interventista Margaret Thatcher non aveva nessuna intenzione di arrivare allo scontro frontale. Anzi. Avrebbe delegato ben volentieri all’Onu l’amministrazione dell’arcipelago salvo poi concedergli l’indipendenza.  

 

Doveva gestire una situazione interna delicata: scioperi a raffica, aspri conflitti sociali. Una guerra per un pugno di isolotti che nessun inglese avrebbe saputo ubicare su una mappa era quanto di più inopportuno le potesse capitare. Ma il blitz del 2 aprile, ordinato dal generale Galtieri per distrarre il paese dalla rovinosa crisi economica e da una contestazione sempre più incalzante nei confronti della sua Giunta militare, la più feroce e sanguinosa di tutta la storia argentina, fece passare alla Iron Lady i momenti peggiori dei suoi tre mandati a Downing Street.  

 

Mai avrebbe immaginato che gli argentini invadessero le Falkland. E mai avrebbero immaginato che lo facessero in modo cosi’ clamoroso e dissennato, tanto piu’ che l’esercito di Galtieri non era pronto a lanciarsi in una sfida tanto impegnativa. “Stupido farlo - chiosò lapidaria la Thatcher - ancor più stupido pensarlo”.  

 

Questo si evince da oltre 3.500 incartamenti fino a ieri segretissimi e da oggi resi pubblici dall’Archivio Nazionale Britannico, a trent’anni da questa assurda controversia geopolitica.  

 

Saltata dunque la chanche diplomatica, tanto caldeggiata dagli americani e dal Segretario di Stato Alexander Haigh, la Thatcher si vide costretta a passare la mano ai militari che in caso il conflitto avesse preso una brutta piega erano pronti a invadere l’Argentina sbarcando in Patagonia e bombardando chirurgicamente Buenos Aires. In una nota del 11 maggio il Ministero della Difesa suggeriva alla Iron Lady di attaccare anche gli aeroporti argentini. Mentre lei fino all’ultimo aveva sperato che tutto si risolvesse in una bolla di sapone.  

 

Nei documenti resi pubblici anche dettagli sull’affondamento dell’incrociatore argentino ARA General Belgrano, silurato dal sottomarino britannico a propulsione nucleare Conqueror, tragedia nella quale persero la vita 323 argentini. La decisione presa dalla Thatcher nel corso di una colazione di lavoro. La volontà degli inglesi di non interferire mai nelle operazioni di salvataggio degli argentini. I ripetuti e frustranti tentativi di Haigh e del suo staff di indurre alla ragione i dittatori argentini.  

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