Un tribunale argentino ha condannato all’ergastolo 15 ex militari, ufficiali di polizia e civili per casi di rapimento, tortura e omicidio di decine di dissidenti durante la dittatura degli anni 1976-1983. Altri quattro imputati sono stati condannati a pene di 12 o 13 anni. Due sono stati invece assolti.
Il processo si è tenuto al tribunale di La Plata, a sud di Buenos Aires, e riguardava l’uso della tortura e l’assassinio di 135 persone, tra cui la figlia di Estela de Carlotto, leader dell’associazione Madri di Plaza de Mayo (nella foto una loro manifestazione), l’associazione che per anni si è battuta per ritrovare, oltre ai figli scomparsi, anche i figli di questi ultimi nati in prigionia e poi dati in adozione a famiglie vicine al regime.
Il nipote di Estela venne sottratto a Laura poco dopo la nascita e la ragazza venne uccisa nel 1978 nel centro di detenzione La Cacha, in una zona rurale della provincia di Buenos Aires. Ad agosto un test del Dna ha permesso il riconoscimento del nipote di Estela, il 36enne Guido, ribattezzato Ignacio Hurban dopo l’adozione.