Argentina, Macri promette: in due anni inflazione a una sola cifra

Il presidente argentino Mauricio Macri ha promesso che "in un paio di anni" l'inflazione si ridurrà "ad una cifra sola". A proposito dell'aumento dei prezzi, riferisce "Clarin", il capo dello Stato ha affermato: "Veniamo da un lungo processo. Il paese che abbiamo ereditato non aveva alcun bilancio, ma sole bozze degli anni passati (...) In un paio d'anni porteremo l'inflazione ad una sola cifra".

Macri ha inoltre affermato che in questo mese di gennaio "stiamo percependo un calo di molti prezzi" e "un enorme rallentamento dell'inflazione". In vista delle prossime paritarie (commissioni speciali composte in numero uguale da rappresentanti dei lavoratori e degli imprenditori, che affrontano questioni relative ai rapporti di lavoro - salari, orari, contratti collettivi, ndr), il presidente ha chiesto ai sindacati di essere "responsabili" nelle loro rivendicazioni salariali. Macri ha poi anticipato che a gennaio si terra' il primo incontro per l'accordo sociale, e ha spronato tutti i settori della societa' e dell'amministrazione pubblica a collaborare "nella lotta contro il narcotraffico, per raggiungere la poverta' zero e migliorare la qualita' della democrazia".

Secondo un sondaggio condotto da Sel Consultores, le grandi aziende argentine prevedono aumenti salariali del 30 per cento per il 2016, tre punti in meno di quanto richiesto dai sindacati (33 per cento). L'indagine, condotta tra novembre e dicembre 2015 su 145 aziende leader nel paese sudamericano, indica che tre societa' su quattro (il 74 per cento) hanno in programma delle modifiche salariali per i propri dipendenti, mentre il 39 per cento le ha gia' approvate.

Quasi il 65 per cento degli intervistati stima poi che gli aumenti degli stipendi avverranno in due tranche. Alla domanda circa il mese in cui inizieranno i negoziati tra governo e sindacati per concordare gli aumenti salariali, il 55 per cento degli intervistati sostiene che sara' marzo o aprile, mentre il 16 per cento ritiene che cio' avverra' gia' questo mese o il prossimo. Infine il 29 per cento pensa che le trattative inizieranno piu' tardi, sicuramente dopo aprile.

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