394 euro per una cena «argentina» a Milano

POTENZA – Il ristorante è uno dei più noti a Milano, in centro, specializzato nella cucina argentina: è il posto in cui sono stati spesi 394 euro (poi «riavuti» come rimborso per l’attività politica e amministrativa) in piatti tipici dal capogruppo del Pdl alla Regione Basilicata, Nicola Pagliuca – agli arresti domiciliari – coinvolto nell’inchiesta sui rimborsi illeciti, che ha assaggiato un «Gran Lomo», filetto di manzo da 99 euro, e un «Jamon Pata Negra» (prosciutto iberico) da 22 euro. C'è anche questo negli scontrini controllati dai Carabinieri, dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Potenza. Il pasto (sei coperti) è stato consumato il 9 luglio 2011. 

Nel menu del ristorante, il «Gran Lomo» risulta essere un singolo «filetto di manzo intero per quattro persone», mentre sono stati tre i commensali della cena offerta dal consigliere che hanno assaggiato il prosciutto iberico (per un totale di 66 euro). Nella fattura (poi «regolarmente» presentata agli uffici regionali) anche altre prelibatezze dai nomi esotici (come il piatto di «Rueda de Lomo» da 26 euro o di «Arroz verdulero» da 12): il tutto, ovviamente, bagnato da una bottiglia di «rosso» doc, un Amarone da 66 euro, e da due amari per chiudere la tavolata. Migliaia di fatture, scontrini e ricevute, quelle «spulciate» dagli investigatori, da cui spuntano anche due vassoi di pasticcini (rigorosamente da due diversi negozi nello stesso paese) da 235 euro (234 «pezzi») e da 126 euro, acquistati il giorno del compleanno della figlia di Pasquale Robortella (Pd). Tra le decine «schede» consegnate alla Procura, ci sono anche le «prove» di un’auto noleggiata per le vacanze in Sardegna (355 euro, dal 9 al 19 agosto 2010) dal consigliere Luigi Scaglione (Popolari uniti).

TRA RIMBORSI TARGHE ED ACQUA TONICA
Ha portato a «risultati probatori davvero imbarazzanti» l’inchiesta sui rimborsi illeciti per assessori e consiglieri della Regione Basilicata: lo hanno scritto gli investigatori, che hanno spiegato di aver messo insieme solo «fatti-reato oggettivamente ed inconfutabilmente riscontrati senza margini di dubbio». Fra questi, un classico: coppe e targhe per la finale del torneo sportivo, pagate con soldi pubblici (220,40 euro), per rinforzare l’affetto degli elettori. Purtroppo, però, per il consigliere regionale della Basilicata Giuseppe Dalessandro (Pd) la spesa è finita nella scheda fra quelle non ammissibili a rimborso. In un’altra scheda – riferita all’assessore alla sanità, Attilio Martorano (esterno in quota centrosinistra) – vi sono 90 euro per spese di pasticceria sostenute nel giorno del suo compleanno e due spese di ristorazione nel giorno del compleanno della moglie: 370 e 450 euro. 

Negli atti raccolti dagli investigatori si trova anche uno scontrino per una spesa di cinque euro per un’acqua tonica, acquistata dal consigliere Gennaro Straziuso (Pd), a Bari, il 17 giugno 2010. Infine, tra la documentazione presentata a rimborso dal consigliere Luigi Scaglione (Popolari uniti) si trova una fattura del 25 settembre 2010 per una spesa di 2.794 euro in un negozio di telefonia di Potenza: le ricariche sono ben 140, a cui si aggiungono un telefono a doppia scheda (129 euro di spesa) e cento risme di carta (540 euro).

<!-- -->

Leave a Reply