Vince il Mondiale ma non lo ricorda

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Ci sono cose che nella vita non si possono comprare, altre che non saranno mai dimenticate. Il giorno del matrimonio, la nascita di un figlio, momenti che ci accompagneranno per tutta la vita. Ma se chiedi a un calciatore di livello mondiale, oltre alla sfera personale, ti dirà una Champions League, un Europeo, ma soprattutto un campionato mondiale. Vincerlo e non ricordare nulla di quella partita, è un atroce scherzo del destino. Un giorno così atteso, la vittoria contro il Brasile che ha spalancato alla Germania le porte della finale poi vinta contro l’Argentina. Ebbene Christopher Kramer, 23 anni, centrocampista in forza al BorussiaMonchengladbach , di quella finale non ricorda nulla.

Era entrato in campo per sostituire Khedira che si era infortunato durante il riscaldamento. Sembrava un segno del destino, un premio alla sua abnegazione. Ma la sua partita durò poco più di mezz’ora, costretto a rientrare anzitempo negli spogliatoio per un infortunio di gioco, non grave e peraltro accidentale, con Ezequiel Garay. Nello scontro che lo ha costretto a lasciare il campo, riportò una commozione cerebrale. È diventato Campione del Mondo, ma lui non lo sa, non ricorda nulla.

Nicola Rizzoli, l’arbitro della finale, aveva raccontato dopo la partita di essere andato a visitare Kramer, il quale gli ha chiesto: «Arbitro, è la finale?. Il giocatore tedesco, poco dopo il colpo subito da Garay è venuto da me - spiegò Rizzoli a fine gara - Pensavo che stesse scherzando tanto che gli ho fatto ripetere la domanda, e lui: "Mi serve sapere se questa è davvero la finale". Gli dissi, "cderto, è la finale" e sbalordito, mi disse "Grazie, era importante saperlo". Per questo ho immediatamente avvertito dell’accaduto Schweinsteiger tanto che Kramer venne subito sostituito».

Lo sconcerto è poi continuato nello spogliatoio, dove tutti pensavano al colpo subito e alla momentanea perdita di memoria. E invece la perdita di memoria sarà permanente. Lo ha ammesso in una intervista lo stesso Kramer. «Di quel giorno ricordo nulla e gli stessi medici sono sicuri che i ricordi di quella parte finale della partita non torneranno più anche se mi hanno assicurato che il colpo subito non avrà ripercussioni nella mia memoria a lungo andare».

Uno strano destino quello di Kramer che i flash dei fotografi hanno immortalato a fine gara mentre alza al cielo la Coppa del Mondo, il sogno di una vita. Già, un sogno perché per Kramer solo di quello si tratta. I suoi ricordi si fermano molto prima. La felicità per il Mondiale vinto, quella non può più regalargliela nessuno. E non potrà neppure raccontare nulla. Perché nulla ricorda.

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Massimo Ciccognani

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