Ha la villa con piscina a Susegana ma percepisce dall'Inps l’assegno sociale da 440 euro al mese. Si tratta di una delle nove persone denunciate dalla Guardia di Finanza di Treviso per truffa aggravata ai danni dello Stati. Di questi, ben sette erano solo formalmente residenti in Italia ma di fatto stabilitisi regolarmente in paesi stranieri, Venezuela e Argentina. Il proprietario della casa con piscina, per poter continuare a percepire il versamento previdenziale, non avrebbe esitato ad intestare l'abitazione alla moglie, simulando poi una separazione legale dalla consorte. Complessivamente le somme percepite illegalmente dalle casse dell'Inps sarebbero di poco inferiori ai 200mila euro.
I controlli del Nucleo di Polizia Tributaria nei confronti di over 65 italiani hanno fatto emergere che 7 destinatari dei contributi, anche se formalmente residenti nel Trevigiano (Meduna, Resana, San Fior, Motta, Oderzo, Montebelluna, Riese e San Zenone), in realtà mancavano dall'Italia da molto tempo e, in alcuni casi, appena definita la pratica di assegnazione dell’assegno sociale, avevano fatto ritorno in Sud America. Il prelievo del denaro accreditato mensilmente sui conti correnti bancari o postali nazionali, avveniva, anche a distanza, ricorrendo a bancomat, familiari ed amici in Italia. Altre due persone hanno falsamente attestato la propria condizione, risultata poi, in seguito agli accertamenti, tutt’altro che disagiata. Ad una persona è stata invece comminata una sanzione pecuniaria amministrativa, in quanto la somma percepita era di una sola mensilità.
«L’assegno sociale costituisce una prestazione di carattere assistenziale che prescinde del tutto dal versamento di contributi», ha spiegato il colonnello Giuseppe De Maio, comandante provinciale della Guardia di Finanza, «e spetta ai cittadini che si trovano in condizioni economiche disagiate. È per questo che i controlli continueranno, con l’obiettivo di tutelare le fasce più deboli della popolazione».
«Verso i furbetti che si annidano ovunque ci sia da appropriarsi furbescamente di denaro pubblico, l’unico atteggiamento possibile è quello della vigilanza cento e tolleranza zero», ha commentato il governatore Luca Zaia, «aldilà della pur ingente somma recuperata, è significativo il messaggio deterrente che arriva dalla Finanza: per chi vuole imbrogliare la vita sarà ogni giorno più difficile e questo a tutto vantaggio delle persone per bene».
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