Veron parla di Dybala, Pogba, Tevez e della Champions

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All’anagrafe fa Paulo Bruno Exequiel Dybala. È sudamericano, precisamente argentino, e i suoi tre nomi lo confermano. È un classe 1993 (15 novembre, Laguna Larga), calciatore della Juventus e della Nazionale argentina. “Dybala non va caricato di troppe aspettative e pressioni. Però non è da tutti arrivare alla Juventus cosi giovane e diventare immediatamente protagonista a suon di gol”. Parola di Juan Sebastian Veron, argentino anche lui, uno di quei giocatori chiamati campioni che più di tutti ha saputo illuminare la nostra Serie A tra gli anni novanta e i primi anni del nuovo millennio. Il centrocampista ex Sampdoria, Parma e Lazio (con cui ha conquistato lo scudetto), Manchester United e Chelsea, e ora presidente in giacca e cravatta dell’Estudiantes de La Plata, da sempre sua squadra del cuore, ha parlato del tormentone Dybala ai giornalisti di TuttoSport. Regista e fantasista idolatrato, con la pelata ben in vista e i calzettoni tirati giù, Juan ha dimostrato di saper parlare di calcio e, nella fattispecie, delle giovani perle che il calcio moderno regala domenica dopo domenica.

Veron, rispondendo alle domande del giornalista di sponda torinese, ha toccato tutti i punti futuri che faranno si che il tormentone diventi un campione e, chissà, un fuoriclasse di caratura mondiale. “Il talento c’è, poi dipenderà dalla continuità, dalle vittorie, dai trofei. Va lasciato tranquillo, ma pure io ci spero”. Per ogni giocatore del momento, il maggiore paragone è con la stella del Barcellona, argentino pure lui (ironia della sorte), Leo Messi: “Messi è Messi, ma sarebbe bello che dopo Leo ci fosse un altro argentino a dominare”. Ancora, si parla anche del paragone tra Paulo e Carlitos Tevez l’Apache: “Carlitos è più potente, ma Paulo ha più classe”. Considerato dallo stesso Messi come il giocatore del futuro, per la nazionale e nel contesto mondiale, Veron definisce in questo modo particolare il giovane talento della Juventus: “Dybala è l’anti Neymar. Dopo Cristiano Ronaldo e Leo Messi, per il Pallone d’Oro si sfideranno loro due”.

Ma nelle fila della Juventus c’è un altro giocatore che fa sognare Veron: “È un tuttocampista raro, di quelli che sanno fare tutto. Fisico, qualità, quantità. Segna e recupera palloni: se continua a lavorare con intelligenza, diventerà davvero il top. È il mio preferito della Serie A”. E, alla domanda se il centrocampista francese è davvero il più forte, l’argentino ex Lazio risponde: “Non lo so, ma di sicuro il centrocampo è il cuore di una squadra e se tu sei il più forte del ruolo, sei anche uno dei migliori in generale”. Interrogato poi sulla punizione del francese contro il Torino, lo specialista Veron analizza: “Ha avuto un super maestro come Pirlo. È stata cosi anche per me. Sulle punizioni mi sono allenato con i migliori: Maradona, Mihajlovic, Messi”.

Infine, Veron interviene anche su Tevez: “Ci siamo incontrati poco tempo fa. Abbiamo parlato un sacco, ci siamo confrontati sui rispettivi ritorni in Argentina dopo tanti anni passati in Europa. La Juve sarà sempre nel suo cuore, ma l’ho visto tanto felice di essere tornato al Boca. Ha riportato il club alla vittoria e soprattutto adesso ha un ruolo che va oltre quello del semplice giocatore: è un modello e deve consigliare i più giovani”.

Per ultimo, l’opinione di Veron sugli ottavi di Champions League: “Il Bayern parte avvantaggiato, però ha avuto qualche problema in passato con gli scontri diretti. Avvertire che all’esterno ti considerano spacciato tante volte ti trasmette una carica unica: può essere cosi anche per la Juventus”.

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