Tutto quello che c’è da sapere sulle elezioni in Argentina

A tre giorni dalle elezioni presidenziali, le possibilità per l'opposizione di scalzare dal potere il peronismo, incarnato negli ultimi 13 anni dal clan dei Kirchner, appaiono scarse: il candidato governativo, Daniel Scioli, è il favorito alla successione di Cristina Fernandez de Kirchner, il cui mandato scade il 10 dicembre. La 'presidenta Cristina' ha completato il secondo mandato e la Costituzione impedisce una terza candidatura.

"Il discorso che il presidente Putin ha tenuto all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stato grande, molto sensato e sincero, come quando ha parlato dell'esistenza di un doppio standard e ha spiegato che bisogna combattere tutte le forme di terrorismo, perché non esiste un terrorismo buono e un terrorismo cattivo", ha detto Cristina Fernandez de Kirchner.

Mauricio Macri, figlio del tycoon e viveur di origine calabrese Franco Macri, la cui fortuna si incrementò notevolmente durante la dittatura, è l'attuale sindaco di Buenos Aires. Da notare che in Argentina le primarie sono obbligatorie per legge col sistema PASO (Primarias abiertas simultáneas obligatorias) e a questa tornata hanno partecipato il 75% degli aventi diritto, ossia 24 milioni di elettori su 36. L'ispirazione sarebbe quella della corrente di sinistra del peronismo, fenomeno politico tipico argentino ispirato a Peron (in estrema sintesi: il leader prevale sulla tradizione del partito).


More news: Torre pendente in blu per il 70° anniversario dell'Onu


More news: Dieta mediterranea: può ringiovanire il cervello di 5 anni. Lo studio


More news: Istat: in calo fatturato industria (-1,6% m/m) ad agosto

Il che tradotto sembra indicare che Scioli non avrà problemi a vincere il primo turno, mentre per un eventuale ballottaggio la questione è meno chiara: le due opposizioni al kirchnerismo, interna ed esterna, insieme hanno il 60% delle preferenze, anche se è improbabile che i peronisti dissidenti possano votare in blocco Macri pur di negare la vittoria a Scioli. Sia come sia, la situazione economica del Paese non è certo rosea e ci si aspetta che il prossimo esecutivo cambi rotta rispetto alle politiche del kirchnerismo: in particolare, delle misure più favorevoli ai mercati e agli investimenti esteri e, di riflesso, migliori rapporti con gli Stati Uniti. Il profilo è quello dell'imprenditore impegnato in politica, lavorando prima come dirigente e poi come capo di molte società. Difficile prevedere il suo risultato, in quanto punta a sottrarre i voti che andrebbero alla coalizione del Frente Para la Victoria (Fpv) e del Partido Justicialista (Pj) guidata da Scioli.

Leave a Reply