Truffaut sbarca al Teatro Argentina. Domenica 25 ottobre Sergio Rubini porta in scena la tumultuosa biografia del regista della nouvelle vague con lo spettacolo di Valerio Cappelli e Mario Sesti, “Finalmente Truffaut”.
LA VITA DI TRUFFAUT – Sul palco un’antologia di brani e letture delle lettere che il regista spedì ad Alfred Hitchcock, Eric Rohmer, Jean Luc Godard e al suo pigmalione, il “filosofo” del cinema Andrè Bazin, tutti nell’orbita della Nouvelle vague e della rivista “Cahiers du cinema”. Un’occasione imperdibile per tratteggiare la vita e l’opera dell’autore più emblematico del cinema moderno, definito da Tullio Kezich il “Mozart del cinema”, regista di diversi capolavori, da I 400 colpi a Jules e Jim, da Effetto notte a L’ultimo metrò, da La signora della porta accanto al suo ultimo Finalmente domenica!. Un monologo intenso per ripercorre la sua biografia, romanzesca, toccante e avventurosa come i suoi film: l’infanzia deprivata, l’adolescenza borderline, il successo come critico, la prodigiosa stagione della Nouvelle Vague.
LA PIÈCE – Sergio Rubini dà voce alla sterminata corrispondenza epistolare che Truffaut, con uno stile degno di un grande scrittore, ebbe con Hitchcock, Bazin, Godard, Rohmer e con una costellazione di amicizie e amori profondi. Allo stesso tempo, l’attore, racconta alla macchina per scrivere il tumulto della propria vita (un’autobiografia che il tumore al cervello, per il quale morì nel giugno del 1984, non gli consentì di realizzare). Una madre disperatamente amata e odiata, un padre sconosciuto, una passione devastante per il grande schermo e le belle donne, una empatia dolorosa per la solitudine, i bambini, i libri: finalmente Truffaut, e il suo mondo unico e incantevole, ritornano sulla scena. Appuntamento alle 21.
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