Scoperta “ragnola” per catturare uccelli in Valle Argentina

Un velo nero destinato a trasformarsi in una trappola mortale per decine di uccelletti da cuocere (poi) in padella. È una «ragnola» ad essere stata individuata e sequestrata dalla Polizia provinciale. 

I bracconieri l’avevano tesa nei pressi del torrente Carpasina, in Valle Argentina. Una trappola micidiale, ma soprattutto un metodo di caccia illegale e crudele visto che gli uccellini catturati vengono soppressi manualmente.  

È stata la pattuglia composta dall’ispettore Gianni Calvi e da Andrea Marvaldi a smantellare la struttura, del tutto simile ad una sorta di ragnatela. L’aspetto particolare è che a segnalare la posizione della «ragnola» siano stati alcuni appassionati di caccia, associati ai sodalizi venatori che rispettano le regole e che al di fuori del calendario per gli abbattimenti non disdegnano di andare a passeggiare nei boschi. 

«Ringrazio i cacciatori seri che ci aiutano nel controllo del territorio - dice l’ispettore Calvi - Probabilmente non troveremo mai il colpevole, ma almeno la sua polenta non sarà condita dai corpicini di tanti poveri uccelletti. Ringrazio anche il Guardia pesca della FIPSAS che, durante la scorsa settimana, ha disattivato una ragnola nella zona di Bevera». 

E la caccia ai bracconieri continua. Confidando nella collaborazione di chi non ammette certi metodi barbari.

 

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