Diego Armando Maradona, straordinario campione da molti ritenuto il più forte giocatore di tutti i tempi, ha parlato ai microfoni della televisione argentina America TV e, come spesso è accaduto in passato, le sue parole sono di quelle destinate a finire in prima pagina.
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“Se il principe Alì vince, ho molte chance di diventare vicepresidente Fifa”.
Maradona fa riferimento al principe giordano Alì bin Al-Hussein, primo sfidante di Blatter alle ultime elezioni Fifa, sconfitto dal potente Sepp prima che quest’ultimo finisse, sembra proprio in prima persona, nel mirino dell’Fbi.
“Se arrivo io, ripuliamo tutto” aggiunge Maradona, citando in particolare Marcelo Tinelli, conduttore televisivo, imprenditore, produttore cinematografico, radiofonico e televisivo argentino di recente approdato al mondo del calcio come vicepresidente del San Lorenzo. Il riferimento a Tinelli è poi chiarito spiegando il fastidio che El Pibe de Oro dice di provare pensando che ci sia “gente del mondo dello spettacolo che voglia venire a insegnarci come si gioca al calcio”.
Mentre lo scandalo Fifa si allarga di giorno in giorno, includendo tangenti, carichi d’armi, corruzione diffusa di dimensioni tali da, pare, coinvolgere tutte le ultime edizioni dei campionati del mondo, arriva quindi l’autocandidatura di un altro grande del calcio, carismatico e controverso.
Fra i pro e i contro, e prendendosi qualche licenza rispetto ai reali rapporti e equilibri per la successione di Blatter, è di certo suggestiva l’idea che la Fifa possa essere in futuro guidata da due numeri dieci indimenticabili: Platini e Maradona.