L’italia perde la sfida latina contro l’Argentina proprio sul più bello. La solidità dei puma ci costringe a capitolare negli ultimi minuti di gioco, ma Parisse e compagni hanno dimostrato i poter giocare alla pari con i forti sudamericani.
Il racconto della partita
La partita inizia come meglio non potrebbe, gli azzurri sembrano tenere bene il campo, guadagnando metri e colpendo gli avversari con il primo calci di Haimona al quarto minuto.
Pochi minuti ed è di nuovo il nostro n.10 che può calciare dalla piazzola, stavolta però il calcio va largo e il punteggio rimane fermo sul 3-0 Italia.
Il match va avanti con i calci piazzati, prima Hernadez pareggia (11esimo minuto), poi Haimona segna per tre volte consecutive (15′, 21′ e 23′) e ci porta sul 12-3.
Importantissimo l’ultimo calcio dell’apertura maori italiana che, calciando da quasi centrocampo, riesce a superare i pali con l’aiuto della traversa.
Bella la partita della squadra azzurra, che si dimostra molto solida in difesa e in grado di controllare lo statico gioco argentino. I nostri avversari sono forti e decisi, ma si abbandonano a troppi falli di gioco consentendoci di scavare un importante break nel punteggio.
Sul finire del primo tempo siamo noi a regalare l’occasione del rientro agli avversari. Prima perdiamo una brutta palla in attacco, poi non riusciamo a difendere la lunga e insistita azione dei pumas, che ci puniscono con una meta centrale di Amorosino e tornano sotto nel punteggio. La prima frazione finisce qui, 12-10 per gli azzurri e partita ancora tutta da decidere.
La ripresa si apre con un grande contropiede italiano. Tutto parte da un calcio lunghissimo di Campagnaro, che segue l’azione insieme a Sarto e costringe la difesa ospite a portare la palla in area di meta in scivolata e annullare il gioco, regalando di fatto la palla ai nostri, con mischia organizzata ad introduzione azzurra nei 5 metri difensivi dei pumas.
Purtroppo perdiamo l’occasione, ma è proprio dalla mischia di inizio secondo tempo che la partita inizia a rompersi. Le squadre sembrano stanche e le fasi di gioco diventano caotiche e piene di palle rubate. Si gioca sui nervi e sulla forza di non commettere errori. Gli azzurri rispondono alla sfida argentina e giocano in modo splendido, soprattutto nei punti d’impatto, in cui ci mostriamo decisi, potenti e molto compatti. Il fallo degli avversari ci permette di risalire a cinque punti di vantaggio, ancora con Haimona, che trasforma una punizione facile facile.
Il capolavoro degli ospiti arriva al 59esimo con il giocatore più rappresentativo dei pumas. È Sanchez che, con eleganza e una bellissima finta di corsa, elude la nostra difesa e scava il buco che permette a De La Fuente di schiacciare fra i pali. 17-15 per l’Argentina e Italia che si trova sotto nel punteggio per la prima volta. Gli azzurri provano a reagire con veemenza, ma la lucidità viene meno nei momenti più importanti e rischiamo di sprecare troppe energie nel momento più importante del match.
Al 69esimo sono di nuovo gli ospiti che allungano. L’impressione è che l’Italia sia stanca e che i nostri avversari facciano bene quello che devono fare. Grande Hernandez, vero faro della formazione sudamericana, sempre in grado di portare in attacco i suoi uomini. Bellissima visione della partita argentina, che non fa niente di straordinario ma che può contare su fondamentali perfetti e mai sopra le righe.
La reazione dei nostri arriva al 73esimo grazie ad una splendida corsa di Campagnaro, che ci porta vicino alla meta e costringe gli ospiti a commettere il fallo che Orquera calcia fra i pali. In un’azione in cui potevamo segnare la prima meta della partita sbagliamo si l’ultimo passaggio, ma riusciamo comunque a smuovere il punteggio e continuare a sperare nella rimonta finale.
Gli ultimi minuti si giocano sui nervi e sulla capacità di sfruttare al meglio le ultime energie rimaste. Gli azzurri attaccano ma sbagliano troppo negli ultimi metri, quando il passaggio giusto al momento giusto ci permetterebbe di schiacciare l’ovale in meta.
Dopo l’ultimo disordinato assalto sono gli argentini a gioire, che hanno la meglio su di noi con il 20-18 finale.
Il commento
Giochiamo un primo tempo meraviglioso, frutto di concentrazione, convinzione e grandissima voglia di dimostrare il nostro valore. Purtroppo, l’errore sul finale della prima frazione ci manda al riposo con un vantaggio troppo risicato rispetto a quanto abbiamo costruito, rappresentando il punto di svolta di un match fino ad allora giocato in maniera perfetta.
Nel secondo tempo teniamo più dei pumas il controllo dell’ovale, ma non siamo efficaci come loro negli ultimi metri. Gli argentini sono più cinici e bravi a sfruttare le nostre disattenzioni, cosa che noi non riusciamo a fare quando la partita lo richiede. Ci perdiamo sul più bello e perdiamo una partita che poteva rappresentare un trampolino di lancio in vista del prossimo Sei Nazioni.
La delusione di Parisse, intervistato nel post partita, è giusta e condivisibile. Perdere questi match fa male, ma può anche dare morale e voglia di ripartire dai tanti punti positivi. La mischia azzurra si conferma come una delle migliori al Mondo, Haimona come mediano d’apertura sembra in miglioramento e la volontà di fare il risultato c’è e si vede.
Ci è mancata la meta, l’acuto che avrebbe reso la partita quasi perfetta, peccato.