Di E.R.
Teatro sinonimo di libertà.
Ad interpretare Viaggio all’isola di Sakhalin – spettacolo ideato e diretto da Laura Andreini Salerno e dalla drammaturga Valentina Esposito – il cast di trenta detenuti-attori della Compagnia del Reparto G8 del carcere di Rebibbia che scontano pene di lunga durata, alcuni l’ergastolo.
In scena venerdì 19 e sabato 20 settembre (ore21), li spettacolo si inserisce all’interno del progetto Teatri di Comunità, un programma di attività che il Teatro di Roma promuove per coniugare l’arte al territorio e alle realtà che vi operano.
Sulla scena il racconto di viaggio dell’esperienza che Anton Cechov – nell’esercizio della sua professione di medico – fece alla fine dell’Ottocento visitando l’isola-prigione Sakhalin, la colonia penale per gli ergastolani posta all’estremo oriente della Russia. Allo sconvolgente reportage cechoviano sulle condizioni di detenzione, si intreccia una delle più sorprendenti esperienze dello scienziato cognitivo Oliver Sacks. Nell’ “isola dei senza colore” Sacks incontra uomini e donne che l’isolamento ha reso ciechi ai colori – “acromatopsia” è il nome scientifico della malattia diffusa da un gene misterioso.
Lo spettacolo intreccia dramma e commedia, seguendo la traccia del medico che prova a sconfiggere, con la passione dello scienziato-missionario, quel male terribile che è la “cecità degli affetti”: il male che colpisce in ogni tempo, luogo e condizione, coloro che vivono reclusi e privati delle fondamentali relazioni umane e affettive. In una lettera dalla Siberia, del 1890, Cechov scriveva: “Io sono profondamente convinto che tra cinquanta o cento anni si guarderà alla pena dell’ergastolo con la stessa perplessità e imbarazzo con cui oggi guardiamo all’applicazione della tortura … Per cambiare questa eterna prigionia con qualcosa di più razionale e rispondente a giustizia, ci mancano ancora le conoscenze, l’esperienza, il coraggio …”.
I detenuti-attori di Rebibbia varcano le soglie del Carcere per ritornare sul palcoscenico del Teatro Argentina e rivivere un’esperienza di straordinaria rilevanza etica, culturale, sociale, che si rinnova dopo la messinscena dell’anno precedente dello spettacolo La Festa di Laura Andreini Salerno e Valentina Esposito, con giovani attori e detenuti attori riuniti in un’unica grande compagnia di oltre 40 elementi.
Lo spettacolo è una produzione del Centro Studi Enrico Maria Salerno in collaborazione con Teatro di Roma e Direzione della C.C. Roma Rebibbia N.C. – Main Sponsor Fondazione Roma-Arte-Musei.
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Pubblicato da Elisabetta Rossi
su 13 set 2014. Archiviato in CulturaSpettacolo, Eventi.
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