Referendum Falkland: voto il 10 e 11 marzo

L'arcipelago delle Falkand-Malvinas, possedimento inglese dal 1833.

L'arcipelago delle Falkand-Malvinas, possedimento inglese dal 1833.

Un referendum pro forma, dall'esito scontato e comunque inutile ai fini di una disputa che dura da oltre 30 anni.
Domenica 10 e lunedì 11 marzo, gli abitanti delle isole Falkland, l'arcipelago dell'Atlantico del Sud che l'Argentina rivendica come isole Malvinas, votano sul mantenimento del loro status istituzionale, ma il risultato è tanto ovvio quanto è certo che Buenos Aires non abbia alcuna intenzione di accettarlo, considerando la consultazione senza valore legale.
NON SI SCOMMETTE. Poco meno di 1.700 elettori, su una popolazione totale di 2.841 persone possono rispondere «sì» o «no alla domanda: «Desidera che le isole Falkland mantengano il loro status attuale di Dipendenza d'Oltremare del Regno Unito?».
La vittoria del «sì» è talmente ovvia che Ladbrokes, la principale agenzia di scommesse britannica, non accetta scommesse sul risultato, «perché nessuno finora ha messo soldi sul 'no'».
Per i «kelpers», come sono noti gli isolani, il referendum serve come contromisura in risposta alla mobilitazione internazionale del governo di Cristina Fernandez de Kirchner per rilanciare il reclamo di sovranità argentino, mentre per Buenos Aires il voto non ha nessun valore, giacché considera la popolazione come «trapiantata» sul territorio dopo «l'usurpazione» da parte della Gran Bretagna.
DUE SEGGI FISSI E ALTRI MOBILI. Due seggi elettorali devono essere aperti nella capitale del territorio, Port Stanley, e nella località di Goose Green, mentre è previsto che seggi mobili percorrano le aree più disabitate e remote dell'arcipelago.
Il risultato, reso noto la sera di lunedì 11 marzo (alla mezzanotte italiana) deve essere certificato da un gruppo di osservatori indipendenti, provenienti da Messico, Canada, Uruguay, Paraguay, Cile, Stati Uniti e Nuova Zelanda.
Oltre 50 giornalisti, britannici ma non solo, sono sul posto. Jan Cheek, membro dell'assemblea legislativa dell' arcipelago, si è detto certo che «dal referendum emergerà con chiarezza che la maggioranza degli abitanti è molto soddisfatta con lo status attuale delle Falklands».
Ma ha ammesso che «sarebbe ingenuo pensare che l'Argentina cambierà idea: comunque speriamo trasmettere un messaggio forte e chiaro per loro, e per il resto del mondo».

Sabato, 09 Marzo 2013

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