Metti nel calderone un primo tempo dominato, con un Di Maria in stato di grazia, una mediana impenetrabile e capace di non far respirare per un solo secondo l’avversaria, ed un Roncaglia ispiratissimo contro Messi, aggiungici una ripresa con tanta stanchezza ed il ritorno dell’avversaria, ed avrai l’Argentina-Brasile odierno: già, perchè alla fine la sfida del Monumental si è conclusa su un 1-1 firmato da Lavezzi e Lucas Lima, ma la Seleçao deve ringraziare la mossa-Douglas Costa, che ha subito dato i suoi frutti e portato al pareggio, ed una ripresa giocata molto meglio dei primi 45′ da incubo mostrati da Neymar co. L’Albiceleste manca così nuovamente la vittoria, salendo a quota 2 punti nel girone, mentre il Brasile arriva a quattro, e l’Ecuador primo a punteggio pieno si allontana.
Il Tata Martino deve far a meno, tra gli altri, di Garay, Zabaleta, Pastore e Messi, ma non rinuncia al suo 4-3-3 che, in questo periodo, non può prescindere da un Higuain in forma smagliante: è proprio il Pipita il terminale offensivo dell’Albiceleste, con Di Maria e Lavezzi ai suoi lati, mentre Banega vince il ballottaggio con Kranevitter ed Enzo Perez per rimpiazzare il Flaco, infortunatosi in extremis, e Roncaglia verrà chiamato a marcare Neymar. Dunga risponde col 4-2-3-1, e rispolvera Ricardo Oliveira, capocannoniere (alla veneranda età di 35 anni) del Brasileirao con 20 reti e punta centrale quest’oggi, mentre O Ney si sposta sulla sinistra del terzetto offensivo, con Lucas Lima sulla trequarti e Willian a destra (preferito a Douglas Costa): in porta viene data fiducia ad Alisson, ed in mezzo Elias affianca Luiz Gustavo, con Fernandinho in panchina.
Dopo il minuto di silenzio istituito in fretta e furia per celebrare le vittime del vile attacco perpetrato dall’ISIS contro il centro di Parigi (kamikaze in 3 punti vicino allo stadio, e tre sparatorie: si parla di oltre 150 morti), è l’Argentina ad aggredire con maggior grinta e decisione il match, mostrando tutta la sua voglia di ottenere la prima vittoria in queste qualificazioni mondiali e battere i rivali: il Brasile tenta di gestire la palla, ma è troppo prevedibile e compassato, e così quando Di Maria e compagni raccolgono la sfera, arrivano subito le accelerazioni fatali per Miranda co. Una di queste porta al tiro a lato dello stesso giocatore del PSG al 5′, ed in generale l’Albiceleste dà l’idea di potersi rendere pericolosa appena tocca la sfera, mentre la Seleçao è nuovamente imprigionata da quell’anima troppo europea che vuol darle Dunga, e non riesce mai a sfondare: ottima la gara difensiva di Roncaglia e compagni nel primo tempo, e così le occasioni sono solo di marca argentina, con Banega che al 22′ si vede deviare un tiro che poteva essere insidioso. I ragazzi di Martino insistono nella loro ottima gara, ed al 33′ arriva il meritato vantaggio: lo firma Ezequiel Lavezzi, che batte Alisson (che poco prima aveva rischiato di andare ko per un problema al polso) e sfrutta al meglio l’assist illuminante di Higuain, a sua volta servito in maniera ottimale da un Di Maria trascinatore, che onora la numero 10. La reazione del Brasile è blanda, con una mezza occasione firmata da Ricardo Oliveira ed il colpo di testa alto di David Luiz al 41′, e l’impressione lasciata dai verdeoro è davvero sconfortante, con una mediana che fatica a far gioco (Elias è costantemente pressato ed in apnea) ed un attacco che, una volta che Roncaglia non fa respirare Neymar, è completamente asfittico, e ricade nei vecchi problemi. Finisce così 1-0 per l’Argentina e senza ulteriori sussulti il primo tempo del Monumental, e ci attendiamo un cambio tattico da parte di Dunga, che potrebbe accentrare Neymar per dare un senso ad un Brasile troppo brutto e lento per essere vero.
La ripresa si apre senza cambi, ed è ancora l’Argentina a rendersi pericolosa in avvio con Banega che, dopo un’azione corale con cui l’Albiceleste ha attraversato il campo in diagonale, conclude verso la porta, trovando prima una deviazione e poi il palo, che salva un Alisson già battuto. Il Brasile è più intraprendente e determinato nella ripresa, ed al 53′ ecco il primo sussulto di Neymar, con un tiro a giro che si spegne sul fondo: al 56′ poi, ecco arrivare la mossa della svolta, destinata a zittire gli sfottò argentini riguardo al Mineirazo, ed a cambiare il volto alla gara. Stiamo parlando del cambio che porta all’ingresso di Douglas Costa (al posto di Oliveira), all’accentramento di O Ney e, soprattutto, alla rete del pari: la Seleçao si rifa infatti sotto al 58′ con Lucas Lima, che insacca in tap-in dopo che il colpo di testa dello stesso Costa, che aveva sfruttato uno spettacolare tracciante di Dani Alves, si era stampato sulla traversa. A questo punto il Brasile prende coraggio, anche se Dunga inspiegabilmente sostituisce lo stesso Lima, mentre l’Argentina ha perso brillantezza sia davanti che dietro, e concede di più all’avversaria: le occasioni sono così maggiormente di marca verdeoro, con un tiro a lato di Elias e la respinta di pugno di Romero (non perfetto nell’1-1) sulla conclusione di potenza di Neymar, che al 78′ aveva tentato la rete della vittoria brasiliana. La pressione del Brasile è costante, ma l’Argentina resiste, cambiando tutto l’attacco con gli ingressi di Lamela e Dybala, ed ha la sua occasione all’85’, quando Otamendi colpisce a lato di pochissimo sugli sviluppi di un corner: la rete però non arriva, ed il finale verrà ricordato soprattutto per il rosso ad uno sciocco David Luiz, capace di collezionare due gialli in due minuti.
Nel recupero anche Dybala tenta la rete, sparando alto, ma il punteggio non si schioda dall’1-1: Lucas Lima riacciuffa gli argentini e pareggia il conto con Lavezzi, e mai come oggi il Tata Martino potrà avere la sensazione di aver perso un’occasione, e preoccuparsi per quei risultati che ancora non arrivano nelle qualificazioni al Mondiale. Dunga invece può essere soddisfatto dell’ultima mezz’ora dei suoi, ma il suo Brasile deve ancora fare degli enormi passi avanti sia a livello corale e di gioco, che a livello difensivo, dato che l’Argentina aveva vita facile ogni volta che accelerava la manovra.
ARGENTINA-BRASILE 1-1:
ARGENTINA (4-3-3): Romero; Roncaglia, Otamendi, Funes Mori, Rojo; Biglia, Mascherano, Banega; Di Maria (dall’80’ Lamela), Higuain (dall’80’ Dybala), Lavezzi (dal 70′ Gaitan). A disposizione: Guzman, Marchesin; Peruzzi, Demichelis, Maidana, Mas; Perez, Kranevitter; Correa. Ct: Tata Martino.
BRASILE (4-2-3-1): Alisson; Dani Alves, Miranda, David Luiz, Filipe Luis; Luiz Gustavo, Elias; Willian, Lucas Lima (dal 62′ Renato Augusto), Neymar; Ricardo Oliveira (dal 56′ Douglas Costa). A disposizione: Jefferson, Cassio; Danilo, Gil, Gabriel Paulista, Douglas Santos; Fernandinho, Kakà, Oscar, Hulk. Ct: Dunga.
Marcatori: 33′ Lavezzi (A), 58′ Lucas Lima (B).
Arbitro: Arias (Par)
Note: ammoniti Filipe Luis, Lucas Lima edvid Pais (B), Otamendi (A), Mascherano. Espulso David Luil. Recupero: 2′-4′. Gara valida per la 3a giornata delle qualificazioni mondiali CONMEBOL, si gioca al ”Monumental” di Buenos Aires (la gara era prevista per ieri, ma è stata rinviata per il noto diluvio).
Fonte foto: belfastlive.co.uk
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