L'accordo dell'Argentina con il Club di Parigi per il pagamento del debito per 9,7 miliardi di dollari con gli Stati è un passo importante nella giusta direzione per il ritorno a condizioni di fiducia reciproca e, nel medio termine, per il ritorno di Buenos Aires sui mercati internazionali.
E' possibile che l'avvicinarsi, il 12 giugno prossimo, della data della decisione della Corte suprema americana sul diritto di alcuni creditori, che non hanno aderito alla ristrutturazione, di vedersi restituire tutto il capitale investito sui tango-bond, abbia accelerato il processo di distensione. Non a caso ieri il Governo argentino ha detto di essere pronto a un ulteriore accordo extragiudiziario prima della sentenza americana, che, se sfavorevole, potrebbe aprire nuovi contenziosi in tutto il mondo e alla fine l'ipotesi di un secondo default dopo quello di 13 anni fa per 95 miliardi di dollari. Forse è giunto il tempo anche per Buenos Aires degli esami di coscienza e del ritorno alla normalità dopo gli anni vissuti sopra le proprie possibilità.
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