Un’intensa, partecipata cerimonia -nei locali della società Filarmonico-drammatica in via dei Velini – ha sancito la fedeltà ultradecennale al proprio sindacato autonomo, lo Snals, di oltre cento insegnanti maceratesi in pensione. Una cerimonia, con importanti attestati, che la segreteria provinciale presieduta dal professor Giovanni Bonvecchi organizza tradizionalmente da anni con crescente successo. Il premio Fedeltà per dieci anni d’iscrizione allo Snals è stato attribuito ai pensionati dal primo settembre scorso: Mara Bonacucina, Ena Carbonari (Ata), Margherita Cingolani, Lucia Ferroni, Maria Luisa Gallucci, Luciana Garbuglia, Tiziana Leggi, Franca Marinelli, Coreana Paolini, Giuliana Pecorari, Luisa Piermarini, Maria Ombretta Ventura, Maria Rosa Volponi. Lo stesso premio Fedeltà per i pensionati in anni precedenti, a Anna Maria Bacaloni, Adele Coppari, Tullio Cioccoli, Franca Corinaldesi e Giovanna De Santis. Il premio Superfedeltà con almeno 30 anni di iscrizione a: Silvana Resaparambia (Ata), Angela Bedini, Aurora Anastasio, Raoul Corsetti, Alberto Marchegiani, Vera Piccinini e Vera Ruffini. Il premio Fedeltà e Superfedeltà, infine, ai pensionati dal primo settembre scorso con almeno 30 anni di iscrizione è andato a Mauro Boccaccini, Emilia Ciccioli e Enrichetta Mengoni.
Una cerimonia, presentata da Gabriella Saretto Parrino, ricca di eventi. Conclusasi, subito dopo il pranzo conviviale, dalla visita guidata, allo splendido palazzo Buonaccorsi e ai suoi tesori artistici. In precedenza la dirigente scolastica professoressa Agata Turchetti (Civitanova) aveva bene illustrato la situazione spesso frustrante del personale femminile nell’istituzione scolastica. Nel focus la vita (raccontata in un libro di Marco Severini) della bidella Argentina, classe 1914, da Sant’Angelo di Senigallia, figlia del contadino Raffaele, detto ‘Fischion’. Morto il marito, Lino Pegoli, per le ferite riportate in guerra, lo Stato aveva ‘trovato’ per Argentina un posta da bidella in una scuola rurale. Solo al termine della sua onoratissima carriera, lunga 22 anni, era riuscita ad essere inserita nell’organica di un istituto cittadino a Senigallia, percependo lo stipendio intero quello fortemente ridotto previsto per le scuole di campagna. ‘Un calvario incredibile’ ha commentato la preside (già dell’Isc ‘Ugo Bassi’ di Civitanova) ‘ma pure per noi dirigenti la vita è piuttosto dura’ … quasi preannunciando in proposito un libro bianco. Poi le note di Bach con il contralto Maria Rosaria Abategiovanni accompagnata alle tastiere dal maestro Camillo Valenti.
La platea in precedenza aveva poi seguito interessata due filmati. Il primo ’26.9’ (diretto da Lucio Biagioni) sul terremoto umbro-marchigiano del ’97, il secondo “Petrolio e Potere. La sfida di Enrico Mattei”, a cura dell’archivio storico dell’Eni avevano rispettivamente introdotto due libri, scritti da Maurizio Verdenelli. Il primo ‘La leggenda del santo petroliere’ (Ilari editore, 2012) direttamente inerente la vicenda del fondatore dell’Eni (pronto, da parte dello stesso autore. “Enrico Mattei, il futuro tradito”), il secondo ‘Il ragazzo e l’altopiano’ (Ilari editore, 2014) sulla vicenda umana di Venanzo Ronchetti, sindaco di Serravalle di Chienti negli anni terribili delle scosse e protagonista delle rinascita del paese. Ronchetti è stato presente all’incontro ed ha commosso l’uditorio con la narrazione di una vicenda umana ed amministrativa irripetibile, per lui, portalettere, a fianco di Presidenti della Repubblica, premiers, del papa san Giovanni paolo II e capace con due lettere (gli riconobbe Massimo D’Alema) di far sborsare allo Stato 3.000 miliardi in più per la ricostruzione. “Ma furono quelli gli ultimi soldi da Roma” commenta lui, sempre sulle ‘barricate’. “Contento di come sono andate le cose? No, anche se si è parlato di miracolo perfetto. Miracolo tutto italiano fu solo per l’eccezionale assenza di ogni forma di corruzione nelle opere post sisma”.
(Foto di Luciano Carletti)