ROMA - Ricorda un po’ Verratti per lo stile e per la sua capacità di cucire il gioco con ordine, ma anche per la sua evoluzione tattica: da trequartista a regista puro. Leandro Paredes è il nuovo assegno in bianco del Boca Juniors. Ha diciotto anni, era stato battezzato nella “cantera” gialloblù come l’erede di Roman Riquelme, ma in realtà ha le potenzialità per spingersi oltre, per riuscire a trovare all’estero quella consocrazione che il numero dieci più amato della “Bombonera”, passato dal Barcellona al Villarreal, è solo riuscito a sfiorare. Paredes è il simbolo emergente dell’ultima generazione di talenti argentini: l’ha seguito il Milan, l’ha studiato la Juve, l’hanno visionato la Roma e il Napoli. Il suo nome è finito anche sul block-notes del Real Madrid, del Barcellona e dell’Arsenal. Ma il Boca Juniors ha sempre tenuto la porta chiusa. E’ presto per stabilire un valore di mercato, un prezzo: Paredes ha fatto registrare, nel 2012, una crescita esponenziale. E’ una sintesi di istinto, naturalezza, eleganza, razionalità, fantasia. Detta i tempi della manovra, imposta l’azione, senza negarsi qualche inserimento da mezzala pura, nel pieno rispetto delle sue origini. E’ proprio questa somma di fattori a renderlo diverso, per certi aspetti, rispetto a Riquelme, più brillante e imprevedibile ma anche più anarchico e dispersivo. Paredes ha trovato un punto di equilibrio tra i lampi di un trequartista classico e la continuità di rendimento che si chiede a un regista, abituato a muoversi davanti alla difesa e a legare i reparti.
L’INTUIZIONE - E’ stato l’ultimo regalo di Julio Cesar Falcioni, che ha appena lasciato la panchina del Boca Juniors per fare largo a Carlitos Bianchi. Falcioni è stato l’artefice del titolo di Apertura conquistato nel 2011 dal club di Buenos Aires. Sua la decisione di puntare su Paredes, di lavorare su questo ragazzo (nato a San Justo il 29 giugno del 1994) per aiutarlo a superare l’impatto con il calcio professionistico. Falcioni ha saputo ricollocare “El nuevo Riquelme” in una posizione ancora più congeniale alle sua caratteristiche. E adesso Bianchi, che aveva allenato la Roma di Franco Sensi dal mese di luglio del 1996 ad aprile del 1997, si ritrova a gestire un capitale che può determinare le fortune del Boca in campionato e a livello finanziario, considerando la solidità e il prestigio degli acquirenti che si sono fatti avanti per portarlo in Europa.
I SUOI IDOLI - Un fisico compatto, un metro e ottanta di altezza per un peso di 75 chili. Una struttura muscolare ancora da potenziare, ma sicuramente superiore ai canoni della sua età. Classe e maturità: altre due doti che hanno inciso sulla partenza spedita di Paredes, stregato da bambino dai colpi geniali di Riquelme e Zidane. Il pallone è un amore che ha scoperto sui campi di San Justo, provincia di Buenos Aires. Nelle sue interviste ha spesso raccontato la sua storia: l’ingresso, a quattro anni, nei baby della Justina. Poi un’altra breve esperienza nel Brisas del Sur e nel 2002 eccolo al Boca Juniors, promosso e applaudito da tutti gli osservatori della società gialloblù. Il primo tecnico a inserirlo nella squadra maggiore è stato Claudio Borghi, l’argentino che Silvio Berlusconi aveva acquistato nel 1987 per il primo Milan di Arrigo Sacchi.
DUE DOPPIETTE - Da settembre si è guadagnato sempre più spazio nel Boca di Falcioni. Lui, Leandro Daniel Paredes, è stato la stella del Torneo Inicial, che ha sostituito da questa stagione l’Apertura ed è stato vinto all’inizio di dicembre dal Velez Sarsfield di Ricardo Gareca. Tredici presenze e due doppiette contro il San Lorenzo e il Racing per il centrocampista di San Justo, che ha debuttato in “Primera Division” il 7 novembre del 2011 contro l’Argentinos Juniors (0-2) di Pedro Troglio: Borghi lo lanciò a sette minuti dalla fine al posto del centravanti Lucas Viatri. Paredes sarà convocato presto nella nazionale argentina Under 20, guidata da Marcelo Trobbiani, ma anche il ct Alejandro Sabella è rimasto impressionato dalle sue qualità. Nel 2011 con l’Under 17 del direttore tecnico Oscar Garrè si è piazzato al terzo posto nel Sudamericano di categoria in Ecuador e ha realizzato due gol contro il Perù e la Bolivia. Nel Boca ha avuto come compagno Facundo Roncaglia, ingaggiato in estate a parametro zero dalla Fiorentina e subito protagonista nel campionato italiano (quindici gare e due gol). Paredes ha un contratto fino al 30 giugno del 2016 e non può essere tesserato da comunitario. Viene rappresentato dalla “Communigoal Sports”, la stessa agenzia che cura gli interessi di Lisandro Lopez, il difensore centrale dell’Arsenal di Sarandì che interessa al Milan.
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