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Rodrigo Palacio ha parlato anche degli obiettivi a breve termine con la maglia dellInter. Largentino vuole convincere Roberto Mancini a garantirgli un posto in squadra, ma soprattutto vincere un trofeo con i nerazzurri. Di seguito le sue parole NAZIONALE E CURIOSITA Nazionale? Diffice giocare in Argentina, ho giocato poco. Arrivavo al Mondiale nel migliore []
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Rodrigo Palacio ha parlato anche degli obiettivi a breve termine con la maglia dell’Inter. L’argentino vuole convincere Roberto Mancini a garantirgli un posto in squadra, ma soprattutto vincere un trofeo con i nerazzurri. Di seguito le sue parole
NAZIONALE E CURIOSITA’ – «Nazionale? Diffice giocare in Argentina, ho giocato poco. Arrivavo al Mondiale nel migliore periodo della mia carriera, l’infortunio però mi ha penalizzato. Gioco sempre al massimo e in amichevole mi sono fatto male, cadendo male con la caviglia. Ho fatto tante infiltrazioni perché non stavo bene e ho fatto un brutto Mondiale. Non posso tornare indietro. Devo lavorare tanto per riguadagnare la fama che avevo prima. Genova o Milano? Domanda difficile, entrambe le città sono bellissime. A Genova c’è il mare, ma qui a Milano si sta benissimo. Sono molto educati i tifosi qui, mai avuto problemi. Play Station? Ho visto giocare Juan a calcio ed è molto forte. Vince sempre lui. Anche io gioco, ma con Carrizo. Giochiamo a Moto GP, basket».
DOPO L’ITALIA – «Tornerò in Argentina, a casa mia. Sono in Italia da sette anni. Zanetti ha deciso di rimanere qui, ma è stato venti anni, mentre a me manca l’Argentina. Sono contento in Italia, mi piace Milano, ma la mia città è quella e voglio tornare lì».
LA PANCHINA – «Facciamo sul serio nel riscaldamento prima di entrare. E’ difficile entrare nel secondo tempo quando manca poco, si nota soprattutto negli scatti. Negli ultimi minuti si cerca di fare di tutto, di dimostare al mister di voler giocare. Io anche in quei pochi minuti do il massimo, voglio dimostrare al mister che voglio giocare. Mi piacerebbe giocare di più, ma tutti vogliamo giocare. Quando sei in panchina devi lavorare, migliorare, devi fare il massimo per dimostrare al mister che vuoi giocare».
GESTI TECNICI FUORI DAL NORMALE – «Portiere? Ho fatto una parata che mi ha dato fiducia. E’ stata molto difficile quella partita. Stramaccioni mi disse che dovevo andare io perché sapevo giocare a basket, ma io non volevo andarci ed ero molto nervoso. Gol di tacco? Il più importante per me qui in Italia. Spettacolare segnare al derby e far vincere la squadra».
OBIETTIVI CON L’INTER – «Lavoriamo per arirvare alla fine con la possibilità di vincere qualcosa. Siamo una squadra difficile da affrontare come abbiamo dimostrato. Continuiamo a lavorare così e a prendere fiducia di partita in partita. Una squadra che continua a vincere è una squadra equilibrata. Togliendo Higuain al Napoli la squadra cambierebbe, da noi invece possono giocare tutti».
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