Organo e orchestra nel Romanticismo, a Ravenna al via la decima …

Frutto di una programmazione ricercata, le musiche scelte acquistano una risonanza speciale nella splendida Basilica di S. Vitale,
dotata di un grandioso organo, prodotto dalla ditta Mascioni negli anni
Sessanta, particolarmente adatto all'esecuzione della musica proposta.

Programma completo della rassegna Organo e Orchestra nel Romanticismo

giovedì 19 settembre 2013 ore 21.15 - Basilica di S. Vitale

La Fuga: maestria, rigore e slancio.  Il programma è
costruito intorno ad una forma musicale, la fuga, e al procedimento
compositivo che la caratterizza, il contrappunto, ovvero la scrittura
musicale destinata al canto simultaneo di più voci o parti strumentali.
All'apparenza un dato tecnico, nella sostanza una scelta di contenuto
che vuole ricordare, anche al più routinier frequentatore di sale da
concerto, che lo sviluppo della polifonia scritta è prerogativa della
musica colta occidentale ed è ciò che nei secoli ha reso possibile la
concezione di autentiche architetture sonore, "cattedrali di suoni" in
cui ogni elemento deve essere perfettamente misurato e calibrato da
compositore ed esecutori. La fuga rappresenta la vetta di un percorso
della storia musicale che si realizza nella monumentale opera di Bach,
modello indiscusso per generazioni di organisti compositori.

L'assimilazione profonda dell'Arte della fuga bachiana si rivela
nell'impiego di copiosi artifici contrappuntistici e nel capillare
processo di elaborazione motivica che caratterizzano la Grande Fuga op.
133 di Ludwig van Beethoven (1770 - 1827). Opera dell'estrema maturità
artistica del compositore, La Grande Fuga rappresenta un banco di prova
irrinunciabile per i più abili strumentisti d'arco. L'originale stesura
per quartetto d'archi solisti richiede un'abilità da virtuosi ai
componenti dell'Orchestra da Camera di Ravenna che, diretti da Paolo
Manetti, si confrontano con il capolavoro beethoveniano dopo tredici
anni di attività concertistica svolta insieme.  Nella stessa serata
L'Orchestra da Camera di Ravenna affianca l'organista Alessandro La
Ciacera nell'esecuzione della Sinfonia sacra per organo e orchestra op.
81 di Charles-Marie Widor (1844 - 1937), esponente del tardo
romanticismo francese, per più di sessant'anni organista titolare del
gigantesco organo di St. Sulpice a Parigi. La composizione di Widor
segna il trionfo dell'organo da concerto con le sue imprevedibili
sonorità "a effetto", ma denota al tempo stesso l'indissolubile legame
dell'organista con il rigore della scrittura fugata.

giovedì 26 settembre ore 21.15 - Basilica di S. Vitale

Dedicato a Papa Francesco Alegría y nostalgia en Argentina.
Concerto dedicato a Papa Francesco con un programma che mira a
ricostruire la variegata identità culturale della musica argentina, al
di fuori dei più abusati stereotipi del folklore musicale cittadino.

La musica colta in Argentina fu introdotta dai Gesuiti a partire dal
XVII secolo all'interno delle comunità missionarie, allo scopo di
favorire la catechizzazione delle popolazioni indigene. I Gesuiti non
esitarono a inglobare nelle loro pratiche devozionali i riti pagani
locali di più forte seduzione sensoriale e la risposta fu una
conversione profonda quanto istintiva, testimoniata dallo zelo e
dall'ardore con cui gli Indios partecipavano al canto della polifonia
sacra durante lo svolgimento della liturgia cattolica. Le cronache del
tempo ci documentano anche la costruzione di organi e strumenti musicali
di tipo europeo da parte delle popolazioni autoctone, drasticamente
ridotte al silenzio con l'espulsione dei Gesuiti dall'America latina nel
1767 e la conseguente dispersione degli Indios tra gli eserciti degli
schiavisti, com'è descritto nella ricostruzione storica del celebre film
"Mission".

Un altro afflusso di produzione musicale di stampo europeo,
principalmente spagnola, accompagnò la massiccia ondata d'immigrazione
che si verificò in Argentina nell'Ottocento. Quest'apporto fu decisivo
per il consolidarsi di una tradizione musicale nazionale quanto mai
ricca ed eterogenea sulla spinta di un tardivo romanticismo che in
Argentina attecchì con straordinario vigore.

Le musiche proposte di Alberto Evaristo Ginastera (1916 - 1983),
Carlos Guastavino (1914 - 2000) e José Bragato (nato nel 1915) rivelano
la vivacità creativa e la disponibilità ad accogliere le influenze più
disparate da parte compositori nativi argentini. Concorrono alla
realizzazione del programma l'Orchestra da Camera di Ravenna, diretta da
Paolo Manetti, che accompagnerà la flautista Silvia Marini, il
violoncellista Vincenzo Taroni  e l'organista compositore Gianvito
Tannoia. Quest'ultimo offrirà al pubblico una sua interessante
composizione Toccata caraquena, nata dalla suggestione di un viaggio in
America latina nella versione per organo e orchestra d'archi, da lui
realizzata per l'occasione.    

martedì 17 dicembre 2013 ore 21.00 - Teatro Alighieri

La decima edizione di Organo e Orchestra nel Romanticismo si conclude
con un concerto dell'Orchestra da Camera di Ravenna, diretta da Paolo
Manetti presso il Teatro Alighieri, con la partecipazione della pianista
Maria Perrotta, astro nascente del pianismo internazionale. In
programma il Quarto concerto op. 58 per pianoforte e orchestra di Ludwig
van Beethoven (1770 - 1827) e l'Ottava Sinfonia  "Incompiuta" di Franz
Schubert (1797 - 1828).

Posti non numerati euro 15,00 (gratuito per ragazzi fino a 14 anni;
50% di sconto per giovani dai 14 ai 26 anni) - Biglietti in vendita la
sera del concerto dalle pre 20.00.

Info www.organoeorchestra.it - orch.carmeravenna@tiscali.it

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