Dal 12 al 17 gennaio al Teatro Argentina di Roma
ORESTEA
di Eschilo
regia Luca De Fusco
traduzione Monica Centanni
con Mariano Rigillo, Elisabetta Pozzi, Angela Pagano, Gaia Aprea,
Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Anna Teresa Rossini, Paolo Serra
e con Fabio Cocifoglia, Paolo Cresta, Dely De Maio, Francesca De Nicolais,
Gianluca Musiu, Federica Sandrini, Dalal Suleiman, Enzo Turrin
scene Maurizio Balò – costumi Zaira de Vincentiis
musiche Ran Bagno – coreografie Noa Wertheim
Produzione Teatro Stabile di Napoli / Teatro Stabile di Catania
Dopo il felice debutto al Mercadante di Napoli, dove ha registrato il tutto esaurito con grande successo di pubblico e importanti consensi della critica, approda sul palcoscenico del Teatro Argentina di Roma l’Orestea di Eschilo con la regia di Luca De Fusco, dal 12 al 17 gennaio.
Un allestimento di grande impegno per uno dei massimi capolavori del teatro di tutti i tempi, qui messo in scena integralmente con le tre tragedie Agamennone, Le Coefore e Le Eumenidi, presentate al pubblico in due parti: Agamennone, la prima, della durata di 1 ora e 35 minuti, e Coefore/Eumenidi della durata di 1 ora e 50 minuti complessivi. Un’unica storia per un’opera d’arte totale che affonda le radici nella tradizione mitica dell’antica Grecia suddivisa in tre episodi: dall’assassinio del re Agamennone da parte della moglie Clitemnestra, alla vendetta, dieci anni dopo, del loro figlio Oreste che uccide la madre e il suo amante Egisto, fino alla persecuzione del matricida da parte delle Erinni e all’assoluzione di Oreste da parte del tribunale dell’Areopago. Dunque, uno spettacolo dal forte impatto che restituisce alla scena la grande opera del teatro greco sull’istituzione della legge contro la vendetta, della legalità contro l’arbitrio della violenza, tematiche e conflitti che attraversano il nostro presente.
Ad interpretare i personaggi protagonisti della tragedia – l’unica trilogia greca pervenuta interamente – uno straordinario cast di attori: da Mariano Rigillo per il ruolo di Agamennone, a Elisabetta Pozzi per quello di Clitemnestra, Angela Pagano per la Prima Corifea, Gaia Aprea per Cassandra e Atena, Claudio Di Palma per Araldo e Apollo, Giacinto Palmarini per Oreste, Anna Teresa Rossini per Pizia, Paolo Serra per Egisto, Fabio Cocifoglia per il Secondo Corifeo, Paolo Cresta per il Quarto Corifeo e Servo, Dely De Majo per Cilissa e Nutrice, Francesca De Nicolais per la Seconda Corifea, Gianluca Musiu per il Terzo Corifeo, Pilade e Hermes, Federica Sandrini per Elettra, Dalal Suleiman per la Terza Corifea, Enzo Turrin per la Sentinella e il Primo Corifeo. Con loro le danzatrici Chiara Barassi, Sibilla Celesia, Elena Cocci, Sara Lupoli, Marianna Moccia, Rossella Fusco, della Compagnia di Danza Contemporanea Körper di Napoli. Lo spettacolo – una produzione del Teatro Stabile di Napoli e Teatro Stabile di Catania – si avvale delle coreografie di Noa Wertheim e delle musiche originali di Ran Bagno, entrambi israeliani; delle scene di Maurizio Balò; dei costumi di Zaira de Vincentiis; delle luci di Gigi Saccomandi; del suono di Hubert Westkemper; dell’adattamento vocale di Paolo Coletta e dei video di Alessandro Papa.
Il regista Luca De Fusco si confronta con una tragedia classica utilizzando, come nel teatro greco, la parola, il canto, la danza, a definire un linguaggio di teatro totale: “uno spettacolo – sottolinea il regista – per alcuni versi classico ma in realtà una messa in scena molto contemporanea, che rinnova lo stile di teatro/video già realizzato in Vestire gli ignudi, Antigone e Antonio e Cleopatra, nel quale si rinnova la felice collaborazione con gli artisti della Vertigo Dance Company di Tel Aviv”.
Dopo Napoli lo spettacolo sarà in tournée a Catania al Teatro Verga dal 28 dicembre all’8 gennaio, a Roma al Teatro Argentina dal 12 al 17 gennaio, a Genova al Teatro della Corte dal 19 al 24 gennaio, a Firenze al Teatro della Pergola dal 26 gennaio al 7 febbraio.