Ha dribblato anche il destino, salvandosi miracolosamente l'anno scorso da un terribile incidente stradale. Ci sarà quindi anche lui, Alcides Ghiggia, stella uruguagia di 86 anni, domani a sorteggiare gli accoppiamenti dei Mondiali 2014, primo dei molti ostacoli sulla strada del Brasile per la conquista del sesto titolo iridato. Un assist a Schiaffino e un suo gol gelarono i 200mila del Maracanà nello psicodramma del 1950. E lui, Alcides Ghiggia, unico sopravvissuto dei 22 in campo 63 anni fa, ricorderà ancora una volta alla nazione del calcio quel lutto che non è stato mai elaborato.
Nella superfesta di Costa do Sauipe, lussuoso resort sulla costa di Bahia (un appuntamento che, detto per inciso, costerà qualcosa come otto milioni di euro), domani alle 17 ora italiana prenderà consistenza il calendario del mondiale sotto l'occhio vigile di mezzo miliardo di telespettatori di 173 paesi.
Ma non è solo Ghiggia a far perdere il sonno ai brasiliani: le turbolenze sociali, gli sprechi, i ritardi organizzativi e i recenti morti nel crollo dello stadio di San Paolo sono preoccupazioni vive. Il tutto mentre sullo sfondo aleggia il pasticcio dei giochi invernali assegnati al Qatar del 2022 nel dispregio dei diritti elementari degli operai immigrati che vi lavorano. Non bastassero tutte queste ombre, l'inossidabile Sepp Blatter, tra gaffe e cadute di stile, ha innescato l’ennesima mina vagante tutta sportiva della fascia europea con nove nazioni e un presorteggio che, spacciato per egualitarismo, ha in realtà più le sembianze di un riguardo per la Francia del suo nemico-successore Michel Platini. E così il sorteggio di domani rischia di diventare un massacro anche per il Brasile che potrebbe finire in un girone con due tra Italia, Olanda o Francia.
Al di là delle manovre di Blatter, è il coefficiente Fifa maturato a ottobre ad avere complicato tutto per le grandi, con Belgio e Svizzera diventate inaspettatamente teste di serie insieme con Spagna, Germania, Brasile, Argentina, Colombia e Uruguay. Difficilmente però in sei mesi cambieranno le quotazioni delle protagoniste per cui il Mondiale vede Brasile favorito d'obbligo (come dimostrato anche dalla Confederations) con la Spagna un po’ invecchiata ma sempre agguerrita e la rampante Germania dominatrice a livello del calcio di club. Un gradino al di sotto ci sono l'Argentina, se Messi recupererà appieno, la quadrata Olanda e l'Italia, gestita con competenza e bonomia da Prandelli che conta sull'esperienza di Buffon e Pirlo e spera nel rodaggio della coppia d'attacco Rossi-Balotelli. Come sorprese poi non si nascondono Colombia, Uruguay, Belgio, Francia e Costa d'Avorio, non dimenticando il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Un torneo dignitoso si aspettano Zaccheroni con il Giappone e Capello con la Russia, in vista dei mondiali 2018.
Ma sarà anche il Mondiale delle stelle: i super eroi del Barça Neymar e Messi, gli attaccanti atomici Ronaldo e Falcao, i goleador pluridecorati Van Persie, Cavani, Torres e Suarez, gli artisti del Bayern Robben e Ribery, i vecchi leoni Drogba ed Eto’o, i talentuosi Rooney, Mueller e Hazard, portieri già leggende come Buffon, Casillas e Neuer, i centrocampisti raffinati Iñiesta e Pirlo, i difensori di eccellenza Thiago Silva, Pique e Sergio Ramos. Tra le stelle del Mondiale mancheranno all'appello Ibrahimovic, Bale e pochi altri.
Una cosa è certa: dall'inaugurazione del 12 giugno a San Paolo alla finale del 13 luglio a Rio il 20.mo torneo iridato, distribuito in 12 stadi, terrà per un mese col fiato sospeso i tutto il mondo. Per il rischio caldo (con 20 partite giocate alle 13 per ragioni tv) Prandelli ha proposto due time out. Ma per ora tutti guardano al sorteggio di domani per avere un primo assaggio di Mondiale. Poi toccherà a Brazuca, il coloratissimo pallone selezionato, essere preso a calci dagli artisti delle 32 nazionali qualificate, e saranno emozioni e spettacolo imperdibili regalati ad una platea planetaria.