Mondiali 2014: Argentina, Messi e Di Maria i protagonisti

Il sogno di ogni piccolo argentino è quello di vincere un mondiale. Se poi la manifestazione calcistica più importante si gioca in Brasile, allora il sogno combacia con la voglia di battere gli storici rivali del continente Sudamericano. L'Argentina nei Mondiali 2014 è tra le quattro squadre favorite alla vittoria finale. Insieme ai padroni di casa, la Spagna e la Germania ci sono gli uomini allenati dal ct Alejandro Sabella. Ma chi possono essere i protagonisti di questa Nazionale? E' pronta l'albiceleste a conquistare il terzo titolo mondiale della sua storia? A quest'ultima domanda si può rispondere subito con un netto sì. Tutti o quasi i componenti della rosa hanno notevole esperienza internazionale e giocano in grandi club. Il girone F con Bosnia, Nigeria e Iran è ampiamente alla portata. Certo, dai quarti potrebbe capitare la Germania - per una rivincita della finale mondiale di Italia '90 - ma se Sabella co. vogliono andare avanti devono battere le migliori. Per chi scrive l'Argentina non è la migliore al mondo, o almeno non in tutti i reparti.

Il centrocampo è il punto debole della squadra, non al livello della stessa qualità dell'attacco e neanche della difesa. La svolta potrebbe essere una Seleccion in versione verdeoro. Ovvero cinque-sei uomini a difendersi ed il resto proiettato in attacco con pochi vincoli tattici. Ma non è nel dna calcistico della nazionale albiceleste, che è molto simile all'Italia per l'attenzione tattica che ripone in campo. Sui protagonisti, noi di melty.it proviamo ad azzardare due nomi, che passano entrambi da Rosario: Angel di Maria e Lionel Messi. Il primo è sicuramente "el Fideo", centrocampista e uomo simbolo della decima Champions League Real Madrid. Carlo Ancelotti pur di far giocare un tale fenomeno a causa dell'arrivo di Gareth Bale lo ha cambiato di posizione: invece dell'attaccante esterno in un 4-3-3, l'interno di centrocampo sempre nello stesso modulo. I risultati parlano da solo per il tecnico di Reggiolo e chissà se Sabella non provi a emularlo, riproponendo la stessa soluzione. In un solo colpo aumenterebbe la qualità del centrocampo e permetterebbe a un suo compagno d'attacco di giocare, uno tra i vari Higuain, Palacio, Aguero e Lavezzi. Il più forte di questi mondiali 2014, senza dubbio.

In questi Mondiali 2014 c'è poi la pulce Lionel Messi che, è inutile nascondersi, viene da un anno negativo. Col suo Barça è tornato straordinario, realizzando 28 gol in 31 partite. Niente a che vedere col fuoriclasse assoluto visto all'opera nelle due stagioni precedenti, in cui solo nella Liga ha segnato rispettivamente 50 e 46 gol. Quando non gira lui, non gira tutta la squadra. Quest'anno al Camp Nou se ne sono accorti. In più la pulce ha sofferto e forse soffre tuttora di un misterioso attacco che gli provoca il vomito in situazioni di forte stress, come l'ingresso in campo poco prima del fischio d'inizio. Quest'anno è accaduto diverse volte ma Messi e lo staff del Barcellona non sono venuti a capo del problema. Fattore invece positivo è la sua condizione fisica, che non può che tendere al top, in netto crescendo a causa di un malanno muscolare che gli ha precluso la prima parte della stagione. Date queste premesse, Messi ha solo un avversario che può batterlo: Messi stesso. Non c'è un Cristiano Ronaldo - alle prese tra l'altro con una brutta infiammazione al tendine rotuleo - in nazionali come Spagna, Brasile o Germania, per non parlare di Italia od Olanda. Alla pulce manca la consacrazione anche in nazionale, dopo aver vinto tutto in maglia blaugrana. Deve vincere il mondiale se vorrà essere ricordato come uno dei giocatori più forti al mondo e oscurare in patria l'ingombrante ombra del "pibe de oro" Diego Armando Maradona e in Brasile l'eredità d'"O Rey" Edson Arantes do Nascimento, da tutti conosciuto come Pelè. Nel '50 fu l'uruguaiano Ghiggia a far piangere i brasiliani al Maracana, chissà se 64 anni dopo ci riuscirà l'argentino Messi.

Messi con la maglia albiceleste
Messi con la maglia albiceleste
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