(Genzano di Roma
- Sport) - Riprende la Serie A e le squadre scaldano i motori in vista di una giornata, la sesta, attesissima da più punti di vista. C'è il ritorno in campo dopo più di un mese da parte della maggior parte dei giocatori, c'è la voglia di tutto un ambiente di tornare ad essere protagonista dopo aver seguito con passione, ma a distanza, le imprese dell'Italia del Futsal ai Mondiali. C'è da far ripartire l'intera "giostra" della Serie A, con tutto quello che può voler dire: organizzazione, allenamento, preparazione mentale, fibrillazione vera e propria. Sarà il momento di ripartire in tutto e per tutto anche per chi in realtà non si è mai fermato come i tanti giocatori del campionato italiano impegnati in Thailandia. Come Romano, Miarelli e Mentasti, tornati con la medaglia di bronzo al collo e come Maximiliano Rescia, giunto a Genzano con qualche giorno di anticipo rispetto agli italiani, anche lui pronto a ributtarsi nella mischia.
Come stai Maxi?
Sono tornato un po' stanco ed avevo un dolore al tallone, per un colpo preso nella partita contro il Brasile, che mi ha rallentato, ma ora sto bene e sono a disposizione
Cosa riporti con te a Genzano di questa esperienza Mondiale con la tua Nazionale, l'Argentina?
Non era il primo Mondiale per me, ne avevo già giocato uno ma quattro anni fa ero molto giovane, un ragazzino che doveva soprattutto fare esperienza. Questo è stato molto più da protagonista, ovviamente è un'esperienza molto bella, un Mondiale produce sensazioni uniche e sono anche contento per com'è andata, al di là del risultato, abbiamo fatto molto bene.
Pronto a rituffarti nella Serie A? Si riparte da Pescara:
Dopo un'esperienza così intensa bisogna rapidamente "cambiare il cip", cambiare i pensieri e riconcentrarsi per un obiettivo diverso in un ambito che anch'esso è diverso. Non è facile, in un mese, cambiare metodologie e compagni, giocare in un contesto così differente e poi tornare nuovamente indietro e probabilmente solo che ha vissuto un'esperienza simile lo può capire fino in fondo, ma ho dovuto impegnarmi per ritrovare subito la concentrazione necessaria ed in questo la squadra, i compagni, sono stati importanti. Li ho ritrovati tutti molto bene, in forma, prontissimi. Per loro è stato un mese di lavoro duro e sappiamo bene che non è facile allenarsi per quaranta giorni senza giocare, ma vedo la condizione in crescita e la squadra è ad un ottimo livello, così il reinserimento anche per me è stato più facile. Ci aspetta una partita molto difficile ed i miei compagni si stanno preparando per affrontarla da più di un mese, quello che più mi preme è mettermi a completa disposizione e dare una mano il più possibile alla squadra, dare il mio contributo per ricominciare nel migliore dei modi.