In Argentina si è chiusa ufficialmente l’era Kirchner con l’avvento di Mauricio Macri alla presidenza della repubblica.
Cerimonia in gran pompa – ma senza Cristina Kirchner, che ha snobbato l’evento – il neo capo di stato conservatore, di origini calabresi, ha giurato nella sede del parlamento di Buenos Aires.
Macri ha pronunciato un discorso improntato all’unità degli argentini per superare quello che ha definito ‘lo spirito di scontro nella vita politica’.
Scendendo più nel concreto, il nuovo presidente, ha promesso di impegnarsi contro la povertà, il narcotraffico e la corruzione.
In politica estera Macri si è detto fautore della cooperazione, in America e nel mondo, e ha fatto un riferimento conciliante anche riguardo alla disputa anglo-argentina sulle isole Falkland/Malvinas.
Lilia Rotoloni