Di Fabrizio Anselmo
Il secondo peggior attacco della Serie A, dopo quello del Pescara con 26 reti, è proprio quello rosa, che con 34 reti realizzate, arriva al poco invidiabile record di 0,89 gol fatti a partita. La colpa di questa stiticità è principalmente del centrocampo che non è stato in grado di supportare adeguatamente le punte, fornendo palloni giocabili, ma i protagonisti di questa annata, non possono certamente avere valutazioni estremamente positive. Oggi è la volta dell’attacco.
Budan 6
Fortemente legato alla piazza, sceglie di restare in rosanero nonostante le numerose richieste pervenute nella sessione estiva. Non conquista mai la fiducia del tecnico, che gli preferisce un fumoso Hernandez, ed esordisce in Coppa Italia, il 27 novembre, nella sconfitta con l’Hellas Verona, poi ancora panchina e scampoli di partita, fino al gol con il Parma nella sua ultima apparizione in maglia rosanero. Il direttore Lo Monaco lo cede all’Atalanta in prestito con diritto di riscatto, ma la sua cessione, in una rosa a cui mancava un vero è proprio ariete che potesse raccogliere i cross degli esterni, è stata inspiegabile. Grazie lo stesso Igor.
Boselli 5
Vecchio pallino di Lo Monaco, l’argentino arriva al Palermo il 28 gennaio 2013, tra lo scetticismo generale. Come poteva risolvere i problemi dello stitico attacco rosanero, un attaccante che negli ultimi due anni, a fronte di 51 presenze, realizza la bellezza di 13 gol, ci cui 11 nel temibile campionato argentino? In rosa, infatti, conferma quanto di male fatto nelle stagioni precedenti e termina la stagione con 8 presenze e zero gol. Coerente.
Sperduti S.V.
Di lui si diceva un gran bene, ci avrebbe fatto piacere quantomeno vedergli toccare il pallone in una partita ufficiale. Desaparecido, anzi sperduto.
Dybala 5
La dirigenza rosanero nel mercato estivo punta tutto sul giovane argentino, arrivando a spendere circa 12 milioni di euro per aggiudicarsi le prestazioni di Dybala che bene aveva fatto nella Serie B argentina. Scelta rischiosa, discutibile e, col senno di poi, sbagliata. Dati gli infortuni di Miccoli ed Hernandez, il peso dell’attacco cade tutto su di lui ma la sua struttura fisica, poco adatta per giocare da prima punta, l’assenza di un giocatore di peso in grado di fargli da sponda, e la poca esperienza finiscono per inghiottirlo nella spirale negativa di una squadra che non riesce a fare gol, nemmeno a porta vuota. L’argentino, ogni qual volta viene schierato, si impegna come pochi e prova a trovare sempre la giocata giusta. La giocata giusta, tuttavia, può arrivare in una squadra che gira e costruisce, viceversa solo un giocatore nella storia del calcio è riuscito a fare la differenza in tutte le squadre a qualsiasi livello, Maradona. Ma del Pibe de Oro, Dybala, ha solo la nazionalità. Per la serie B, può essere un’ottima riserva ma non si può puntare esclusivamente su di lui, anche per non bruciarne il capitale.
Fabbrini 4,5
Con Guidolin vede il campo col contagocce, strano se si pensa che Fabbrini era uno dei giocatori classe 90 più promettenti nel panorama italiano. Le perplessità di Guidolin trovano tuttavia riscontro nelle prestazioni dell’ex Udinese ed Empoli che nelle poche apparizioni in maglia rosanero, impressiona di più per il numero di palle perse che per i passaggi effettuati. Termina la sua esperienza in rosanero contro la Sampdoria, dove entra al posto di Ilicic a risultato già acquisito. Il suo difetto probabilmente è stato quello di voler strafare, ma Fabbrini ha un talento indiscutibile.
Hernandez 6
Fino ad ottobre passeggia sul campo, certo di essere il titolare indiscusso dell’attacco rosanero, collezionando sette presenze in campionato ed una in Coppa Italia, prestazioni condite da zero gol e tantissime insufficienze. Il 9 ottobre si infortuna in Nazionale e resta fuori dal campo fino al 14 aprile dove, contro il Bologna, si vede un giocatore ed un uomo diverso, più forte fisicamente ma soprattutto totalmente devoto alla causa rosanero. Il nuovo Hernandez anche quando non segna, si muove su tutto il fronte offensivo per creare spazi ai compagni, e non è un caso che da lui passi l’assist per il gol di Ilicic contro il Catania, né il fatto che nonostante non faccia gol, non prenda mai meno della sufficienza. Il gol arriva contro l’Udinese: serpentina micidiale e tiro a giro sotto l’incrocio dei pali, perla ripetuta contro il Parma che però si spegne sul palo. Abel Hernandez è uno dei giocatori che deve assolutamente restare in maglia rosanero per risalire il prima possibile in serie A.
Miccoli 6,5 (10)
Nessuno come lui nella storia del Palermo, miglior bomber di sempre in maglia rosanero con 81 reti in sei anni, Fabrizio Miccoli è il Palermo e Palermo è Fabrizio Miccoli. Non basterebbero le parole per esprimere quello che il “Romario del Salento” ha regalato ai tifosi rosanero in queste stagioni, sei lunghi anni pieni di giocate funamboliche, assist e gol mai banali, nessuno come lui. Il capitano ha incarnato lo spirito rosanero, un piccoletto contro i grandi del calcio che negli anni ha zittito tutti, da Galliani a Moratti, agli Agnelli, non c’è squadra che non si sia inchinata al numero 10 rosanero, nessuno come lui. In questa disgraziata stagione, tuttavia, probabilmente è mancato proprio lui, l’anima del Palermo, lui che nella stagione passata aveva mandato avanti la baracca praticamente da solo, con 16 gol e 12 assist, regalando la salvezza ai rosa con due giornate d’anticipo, quest’anno Fabrizio Miccoli è mancato nelle partite più importanti, quelle in cui si esalta e stende gli avversari con numeri impensabili e traiettorie che sfidano le leggi della fisica. Infortuni e squalifiche ingenue ne hanno condizionato la stagione, ma a lui va il ringraziamento ed il plauso per essere stato l’ultimo a mollare, per aver inseguito i palloni ormai persi, per aver cercato in tutti i modi di salvare il suo Palermo. Fabrizio Miccoli, la storia è dalla tua parte, nessuno come te.
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(Mediagol.it)
. 05-30-2013 01.03
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