Fonte: cat-so-infelix.blogspot.com
Il liberale Mauricio Macri, magnate, ex-presidente del Boca Junior e candidato per il centro-destra, è il nuovo presidente dell’Argentina; termina così l’era Kirchner, un’epoca forse controversa, ma che pare abbia portato il Paese fuori dalla crisi del 2001,[1] crisi determinata, se non sbaglio, da politiche austeritarie, neoliberiste e monetariste, imposte dal Fondo Monetario Internazionale, come spiegava ad esempio il premio Nobel Stiglitz in un’intervista del 2011.[2] Per inciso, secondo alcune fonti, a coordinare queste politiche avrebbe contribuito anche il nostro attuale ministro Pier Carlo Padoan.[3]
Tuttavia, a quanto pare, negli ultimi quattro anni i problemi economici per il Paese hanno ricominciato a farsi acuti e questo è costato caro al fronte kirchnerista.
A me sono tornate in mente le parole di un noto argentino, forse il terzo argentino più famoso dopo Maradona e papa Francesco, anche se in realtà poco conosciuto veramente.
«L’Argentina era una pecorella grigio pallida, però si distingueva dal mucchio; adesso ormai avrà lo stesso colore delle sue venti perfette sorelle: si dirà messa con grande partecipazione di fedeli riconoscenti, la gente potrà finalmente rimettere la feccia al suo posto, i nordamericani investiranno grandi e benefici capitali nel paese: insomma, un paradiso. Io francamente, non so perché, ma rimpiango il colore grigio della pecorella.»
(Ernesto Che Guevara, 7 ottobre 1955, in una lettera alla zia Beatriz.)
La lettera risale a cinquanta anni fa, il contesto oggi è diverso e molte delle altre “pecorelle” non sono più così “bianche”, ma per certi versi mi sembra abbastanza attuale.
[1] Argentina, 10 anni dopo il default. Così rinasce un Paese, tg24.sky.it, 28/12/2011
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2011/12/27/argentina_2001_2011_ripresa_economica_kirchner.html
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=Newsamp;file=printamp;sid=2194
Leggibile qui: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=98153