L’Argentina aumenta il protezionismo

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Il Governo Argentino ha promulgato il 23 gennaio il Decreto 25/2013 che aumenta i dazi d’importazione per 100 prodotti. Il provvedimento, vigente fino il 31 dicembre 2014, formalizza gli esiti dell’accordo raggiunto a fine di 2011 con il resto dei 

 

Paesi soci del MERCOSUR (Brasile, Uruguay e Paraguay) secondo il quale ogni Paese avrebbe definito la propria lista di eccezioni alla tariffa comune.
In questo modo l’Argentina ha potuto elevare al 35% (massimo permesso dall’OMC) il dazio di 95 prodotti, al 20% due prodotti (disinfettanti e preparati per mangimi), uno al 22% (preparati per bevande), uno al 25% (cosmetica) e una al 28% (tomaie).
La lista di prodotti che pagheranno il 35% include: 43 voci di beni di consumo, tra i quali: Kiwi, caffè tostato, tonno, pomodori pelati, funghi, ananassi preparati, oli e grassi vegetali, tabacco, pneumatici, ventilatori, tosatrici da prato, motocicli (cil. 250 cm3), lavatrici (cap. 10 kg), occhiali da sole, strumenti musicali, mobili da seduta e mobili di metallo, oggetti ed attrezzi per lo sport, accendini tascabili a gas.
19 voci di beni intermedi, tra i quali: Semi, insetticidi, manufatti in legno e pietra, contenitori metallici, ferramenta per edifici, stampi per plastica e gomma, apparecchi per riscaldare ed altri app. elettrotermici, lampade ed apparecchi per l’illuminazione.
22 voci di beni strumentali, tra i quali: Macchine lavorazione metalli, pompe, utensili a motore elettrico, chiavi per dadi a mano, forni per panetteria, paranchi a motore elettrico, macchine di sondaggio, seminatrici e vetrine refrigerate.
11 voci d’informatica e telecomunicazioni, tra i quali: Personal computers, stampanti, telefoni cellulari e supporti ottici. (ICE BUENOS AIRES) 

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