La vera rivoluzione di Bergoglio

di Riccardo Cristiano

Gustavo Vera è il presidente di una Ong argentina, un semplice insegnante che da anni si impegna nella lotta contro il traffico di esseri umani, lo schiavismo. Ieri mattina, intorno alle undici, si stava recando a Plaza de Mayo, per prendere parte insieme a tanti suoi connazionali alla manifestazione che ogni anno ricorda il golpe del 1976. E' questo il motivo per cui non ha sentito il suo telefono squillare. C'era troppo rumore attorno a lui. E così ha sentito solo ore dopo i messaggi di chi senza successo aveva provato a contattarlo telefonicamente. Tra gli altri questo
"Gustavo, sono Bergoglio. Volevo farti gli auguri per il tuo compleanno. Un abbraccio".

Trovarsi gli auguri del papa in segreteria telefonica deve fare un certo effetto. E per fortuna Gustavo Vera ha deciso di scaricare questa registrazione su You Tube. Per fortuna perché questo messaggio registrato ci conferma quello che abbiamo capito da due settimane. Bergoglio sta cambiando il papato.

Chi è il papa? Un semi-Dio, o un essere umano? La risposta di Bergoglio sembra chiara: rispettando scrupolosamente la dimensione di "successore di Pietro", toglie giorno dopo giorno gli orpelli, gli ori, gli ermellini, le scarpe rosse, i simboli medievali con cui il Concilio Vaticano I ha fatto del papa un "semi Dio", introducendo ad esempio il titolo di "Vicario di Cristo in terra", o " Santo Padre", lo stesso appellativo con cui Gesù chiamava Dio.

Il papa che per prassi non scrive telegrammi di condoglianze, ma li invia per il tramite della Segreteria di Stato, ora alza il telefono e chiama i colleghi Stefania Falasca e Gianni Valente, che ha conosciuto da anni in Argentina, per salutare dopo la sua elezione. Il papa che non "incontra", ma "riceve in udienza", ora si intrattiene a colazione con la signora Kirchner. E senza l'ausilio di segretari alza il telefono e chiama Gustavo Vera, amico da anni, per fargli gli auguri di buon compleanno. Tutto questo non è il frutto di un vezzo.

L'uomo che per certa dottrina sarebbe infallibile, quando parla dalla cattedra, non parla mai dalla cattedra, anche quando ha incontrato i cardinali ha voluto alzarsi da "quella cattedra" e mettersi accanto all'altare, come fa un parroco di campagna.

Tutto questo non è pauperismo, francescanesimo, ma una profondissima revisione del ruolo del papa: che per Bergoglio, a noi sembra, è un vescovo, il vescovo di Roma, che in quanto tale "presiede nella carità". I vescovi sono dunque suoi pari, lui è il primo tra pari. E come tanti altri vescovi si comporta. Non tutti, sia chiaro, ma molti. Quello di Mazara del Vallo o quello di Tegucigalpa.

Tutto questo ha enormi conseguenze, e apre davvero la possibilità di un diverso incontro tra tutte le chiese cristiane. Ma anche il cattolicesimo scoprire che il papa è un uomo, importante ma uomo, non è certo poco. Il Medio Evo è finito.

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