La Juve si inchina a Carlitos Tevez

Carlitos Tevez, l’immagine, il simbolo di questa Juventus affamata di vittoria e di gloria, che non vorrebbe mollare mai. Per questo, è stato perdonato per aver sbottato contro Allegri, martedì, dopo la sostituzione. Ecco cosa scrive il quotidiano sportivo di Torino Tuttosport: “Diciamo che Tevez gli ha dato del cacasotto con un uccello di contorno. Ma l’Apache è fatto così, dai. La società ha fatto quadrato attorno all’allenatore, ma ha disegnato anche un rettangolo: per tenere l’Apache all’interno del campo. E così dalla sede bianconera, il giorno dopo, inviano messaggi fin mielosi. Per la serie: massì, può capitare, Tevez voleva segnare il 3 a 1, era in trance agonistica, va compreso, durante una partita si dicono tante cose ma poi tutto finisce lì, la tensione era altissima, Carlos non vuole mollare mai… Eccetera eccetera, ad Come in un rodeo. D’altra parte: tutto chiarito, una stretta di mano e si va avanti alla grande, non c’è neanche la necessità di valutare una multa, spiegano sempre dalla Juve, dove tutti portano in spalla gli estintori. In effetti bisogna anche saper distinguere. Non è stato lo sbocco di rabbia di Tevez un’escrescenza dialettica in stile Cassano, per dirne uno”.

“Di sicuro ci teneva. Aveva toccato con mano, oltreché con i piedi, quanto la difesa del Real andasse per merenda, quando partiva lui. E poi l’ Apache ha la vista lunga. Il 2 a 1 è un piedistallo traballante: ci stai sopra, vedi tutto il mondo da un’ altezza differente, devi abbassare lo sguardo per scorgere gli sconfitti, ma con il ritorno da gioca re al Bernabeu non sarà mica un giochetto mantenere l’equilibrio”.

“Lui inseguiva il 3, mentre Allegri a 4′ dalla fine (più recupero…) prenotava la blindatura della vittoria, arretrando un altro po’ il baricentro della Juve.  Di qui la scelta, e il cambio connesso. Nonché il travaso di bile di Tevez, che gli ha urlato quelle imprecazioni nelle orecchie, mentre Allegri cercava di calmarlo, abbracciandolo”.

“Ieri l’Apache ha preso molto idealmente carta e penna, probabilmente anche ben consigliato: tic toc sui tasti del computer, per twittare l’aggiustamento dei rapporti e la quadratura del cerchio. Perché in Argentina i media stavano già montando la panna, dietro a un presunto scontro finale con Allegri, foriero di una fuga a luglio, per la goduria somma del Boca. Il tutto, ripreso con enfasi anche in Spagna sui maggiori siti web, tanto per cominciare già a caricare l’ attesa del redde rationem di Madrid, mercoledì”.

i giornali di tutto il mondo hanno celebrato la prova di Tevez. Tuttosport ne fa una rasegna. AS, “La furia dell’Apache”. Nel testo: Tevez è di nuovo esplosivo e inarrestabile. Un calciatore che grazie alle sue grandissime prestazioni ha conservato lo scudetto a Torino. E ora la Champions. Assist, rigore e gol: Tevez ha fatto quello che ha voluto con la difesa del Real”. Passiamo in Argentina, dalle parti di Olé. Titolo: “Cuore Tevez”. Svolgimento: “C’è un motivo se l’Apache è nel cuore dei campioni d’ Italia ed è la bandiera dei tifosi. Quando il Real era nel suo miglior momento, Carlitos ha preso palla, ha percorso oltre 50 metri fino a procurarsi il rigore decisivo”. Spostiamoci in Venezuela, tanto per te Tevez: l’ argentino ha firmato il trionfo della Juve. Globoesporte, in Brasile: Cristiano, James, Bale… Nessuno è stato brillante quanto Tevez. Torniamo a Madrid, allora. Ma stavolta da Ancelotti: Con Tevez in queste condizioni, la Juve sta attraversando un grande momento ed è difficile crearle dei pericoli. Con 29 timbri in 44 presenze Tevez è appena risalito sul tetto più alto di gol segnati in carriera in Europa, al City nel 2009-2010 in 42 gare: e può ancora ritoccare il primato personale. In Champions è approdato a quota 7: mai successo prima. Allegri gli ha concesso maggiore libertà tattica, rispetto a Conte, e non per paradosso lui è riuscito persino a migliorare la capacità di trascinare i compagni. Prende a calci i sogni degli avversari, accarezza i propri. Il rodeo, ora, si sposta al Bernabeu.

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