Intervista a un talento ex River Plate

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Nel 2007/2008 a Torino si svolse il Torneo Cozzolino, che vide fronteggiarsi i migliori vivai italiani contro alcuni club esteri. Quell’anno arrivano dal Brasile il Santos e il Pumas, dall’Argentina il River Plate. In quel periodo ebbi la fortuna di stringere un legame d’amicizia profondo con alcuni giocatori della capitale argentina. A distanza di quattro anni Federico Delmaschio, centrocampista offensivo confessa il suo interesse nel giocatore in Italia.

- Amedeo Baratta – 30 dicembre 2012 -

Federico DelmaschioCiao Federico, volevo farti i complimenti per esserti laureato campione d’inverno.

Grazie mille, è stata una lunga rincorsa, l’Atletico e io siamo riusciti a centrare il titolo con una giornata d’anticipo. Per me è stata una doppia soddisfazione perché ho dimostrato al mio vecchio club (il River Plate ndr), che ha fatto male a darmi via.

Già ai tempi del Torneo Cozzolino eri uno dei talenti più seguiti, le tue punizioni alla Totti erano letali.

A Torino usavo la gloriosa numero 11, e contro il Milan mi pare, riuscii pure a segnare la doppietta decisiva, finì poi 4-1 per i millionares. Contro il Santos invece, in finale, le mie due punizioni centrarono in pieno l’incrocio, ancora adesso ci penso e mi fa stare male. In Argentina sono migliorato ancora e su punizione ormai sono letale.

Hai un cognome italiano, non ti piacerebbe venire a trovare gloria in questo paese?

Si è vero mio nonno era italiano, ho origini veneziane. Però io ho solo la cittadinanza del mio paese, e per venire in Italia dovrei chiedere la cittadinanza. Ne ho diritto in quanto ho almeno un parente italiano.

Dall’Argentina so che segui il campionato di Serie A, in quale squadra ti piacerebbe giocare?

Nel periodo in cui ero in Italia, per il Torneo, mi sono innamorato della città di Torino. Molto accogliente, molto bella, e poi ho affrontato sia il Toro che la Juve. Mi ricordo quando mi portasti al negozio del Toro e a quello della Juve. Se dovessi scegliere vorrei giocare nel Torino mi piaceva l’ambiente e il colore della maglietta. Però anche il Milan aveva il suo fascino. Erano una squadra molto leale e corretta.

Allora spero di vederti presto in A, se verrai al Toro sarei felice di farti da guida.

Lo spero anche io, sono ancora giovane, un’esperienza in un campionato tecnico come quello che avete voi non può che farmi crescere ulteriormente. Come guida sei anche bravo. Hasta luego y feliz año nuevo. 


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