Da 24 ore a questa parte, l’Argentina è diventato un territorio off limits per il cantante canadese Justin Bieber, poiché il giudice per le indagini preliminari Alberto Julio Baños ha ordinato la sua «immediata detenzione», nell’ambito di una causa per danni e lesioni a un fotografo. Per ora, il provvedimento si limita alla giurisdizione locale, ma se l’Interpol dovesse accogliere la richiesta che il magistrato ha presentato presso i suoi uffici, potrebbe addirittura arrivare a livello internazionale.
VIDEO Le botte delle guardie del corpo di Justin Bibier al fotografo argentino
I fatti risalgono al novembre 2013 e al momento più critico del burrascoso tour sudamericano di una delle icone pop degli adolescenti. Bieber arrivava a Buenos Aires con gli strascichi di uno scandalo in Brasile, dove la prostituta 21enne Tati Neves lo aveva ripreso col cellulare mentre dormiva svestito, nel letto della villa affittata dalla star a Rio de Janeiro. Mentre il suo staff ancora smentiva che ci fosse stato alcun compenso per la prestazione della giovane e il video superava il milione di visite su Youtube, Justin si trovava già al centro di un’altra polemica.
Nella prima data argentina della tournée, infatti, un fan gli lanciava una bandiera bianco-celeste sul palco e lui, preoccupandosi di applicare alla lettera il protocollo di sicurezza che gli impedisce di toccare gli oggetti consegnati dagli estranei, cercava di respingerla in platea con l’asta del microfono. Il gesto diede l’impressione che il cantante stesse pulendo il pavimento coi colori della nazione che lo aveva ricevuto con tanto entusiasmo e gli tirò addosso accuse di vilipendio da ogni parte.
Così, la sera dopo il concerto, il ragazzo cercò un po’ di relax nei locali in voga tra le celebrità della capitale, finendo per trovarsi ancora nei privée della discoteca Ink, quando già fuori era giorno fatto. Alla sua uscita, molti testimoni riferiscono che Justin avesse un aspetto quantomeno provato, tant’è che non gradì la presenza di un fotografo e un cameraman che lo attendevano sul marciapiede. Per proteggersi dagli obiettivi, si fece coprire con un telo nero, lasciando allo scoperto solo il gruppetto di ragazze in abiti succinti, che lo precedeva e che fu invitato a bordo delle monovolume dirette al suo albergo.
Le misure anti-paparazzo però non risultarono completamente efficaci e il fotografo in questione volle avvicinarsi al soggetto, al punto che la sicurezza privata passò dagli avvertimenti ai fatti, aggredendolo, inseguendolo per alcuni metri e colpendolo ripetutamente una volta a terra. La scena è stata ripresa dal collega con la telecamera e il racconto di alcuni presenti che hanno sentito Bieber dare l’ordine d’attacco ai suoi uomini, unito alla denuncia per il furto del cellulare e il danneggiamento della attrezzatura fotografica sporta dalla parte lesa, sono stati considerati elementi sufficienti dalla giustizia argentina, che decise di procedere immediatamente.
All’epoca, non fu possibile fermare Justin, che quando fu notificato si trovava già a Santiago del Cile per la data successiva del suo calendario, ma furono sequestrati gli attrezzi di scena ancora fermi in dogana, per un valore di diverse centinaia di migliaia di dollari. Ora, il giudice Baños ha chiesto l’arresto immediato del cantante, visto che non si è presentato a deporre presso la sua corte. Con lui, sono coinvolti dal provvedimento anche le bodyguards Hugo Alcides Hesny e Terrence Reche Smalls.