HALL OF FAME LAZIO 2000-2015 – La mediana balla il Tango: vince per distacco la coppia argentina Veron-Simeone
giu 24, 2015 - 16:06
Un sondaggio a senso unico quello indetto dalla nostra redazione sulla pagina Facebook di LazioPress.it su quale fosse la coppia che dovesse formare la cerniera del centrocampo laziale nella “Hall of Fame 2000-2015″: Veron-Simeone per distacco. I due argentini hanno lasciato un ricordo indelebile nelle menti dei laziali durante le loro avventure in biancoceleste dove, inoltre, hanno rimpinguato le loro bacheche personali grazie ai numerosi successi ottenuti a cavallo tra secondo e terzo millennio.
Juan Sebastian Veron arrivò a Roma nell’estate del ’99 dal Parma, che incassò dalla sua cessione ben 30 milioni, e vi rimase per due stagioni, prima di passare allo United, dopo aver collezionato con la Lazio ben 72 presenze, condite da 14 gol fra campionato e coppe. El Brujita all’ombra del Colosseo conquistò una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, una Supercoppa europea e uno Scudetto. In campo era una bellezza per gli occhi ammirare con quanta classe giocasse il pallone, imbastendo il gioco laziale con rara precisione grazie ad una tecnica sopraffina. Negli occhi dei tifosi non possono non esserci ancora le perle contro la Roma, su punizione, che diede il là alla conquista del campionato o il gol, inutile, contro il Valencia all’Olimpico nel ritorno dei quarti di Champions League nel 2000 con una bomba dai 35 metri, senza poi dimenticare la rete da calcio d’angolo contro il Verona. Del regista argentino fu anche il pregevole assist del gol vittoria di Simeone contro la Juventus al “Delle Alpi”. Quel Diego Pablo Simeone che è stato scelto da voi tifosi per affiancare il regista argentino nella formazione “Hall of Fame 2000-2015″. El Cholo non ha mai brillato con il pallone fra i piedi, ma in campo ha sempre dato tutto, costruendosi una carriera, da calciatore, prima, e allenatore, poi, grazie ad una grinta e una personalità che in pochi possono vantare. Venne acquistato da Cragnotti anch’esso nell’estate ’99, nell’ambito dell’operazione che portò Vieri all’Inter e rimase nella capitale sino al 2003, per poi tornare in Spagna all’Atletico Madrid. In biancoceleste l’argentino conta ben 136 presenze e 18 gol fra coppe e campionato. Inoltre, può vantare un palmarès di tutto rispetto con una Supercoppa italiana, una Coppa Italia, una Supercoppa europea e uno Scudetto. Memorabile il suo gesto al gol del 2-2 di Castroman allo scadere contro la Roma nel 2001 quando, rivoltosi verso la Sud, mostrò con rabbia gli attributi, irridendo la tifoseria giallorossa. Un grande uomo, sicuramente, che quest’oggi sta dimostrando il suo assoluto e indiscusso valore umano, nonchè la sua enorme conoscenza di calcio, sulla panchina dell’Atletico Madrid, donando grande lustro ai Colchoneros, ormai nell’elite del calcio europeo. Un giorno tornerà a Roma, sulla panchina della Lazio. Lo ha promesso.
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