REGGIO EMILIA. Un’orchestra immensa di 120 ragazzi italiani e venezuelani. Suona oggi pomeriggio al Teatro Argentina di Roma, alle 18, con diretta su Radiotre. Un incontro emozionante fra il Sistema delle orchestre e dei cori giovanili e infantili in Italia, di cui fanno parte venti strumenti dell’Istituto Peri di Reggio, e il Sistema nacional de orquestas y coros juveniles e infantiles de Venezuela, con la direzione di Dietrich Paredes.
Insieme a loro il Coro delle voci bianche, con 40 ragazzi provenienti dalla nostra scuola media “Leonardo” diretto da Cristina Calzolari, e il Coro delle mani bianche, composto da bambini e adolescenti con disabilità psicofisiche che interpretano la musica attraverso un linguaggio gestuale, le mani calzate da guanti bianchi. L’evento, organizzato in occasione del Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, su richiesta del presidente del Senato Pietro Grasso, vedrà per la prima volta l’orchestra italiana collaborare con il suo omologo e modello venezuelano “El Sistema”, fondato circa 40 anni fa dal Maestro Josè Antonio Abreu. In programma di Beethoven Sinfonia n. 5 in do minore op. 67, Verdi, Ouverture dal Nabucco, Inocente Carreño Margariteña, Domenico Modugno/Franco Migliacci “Nel blu dipinto di blu”. Il progetto che in Venezuela interessa 623 mila partecipanti, tra bambini e ragazzi, ha ottenuto il riconoscimento internazionale per l’opera sociale svolta a favore dei giovani, specialmente quelli che vivono in condizioni di disagio fisico, sociale ed economico, creando un sistema integrato di educazione musicale pubblica che garantisce l’accesso gratuito e libero a ogni ceto.
«La povertà materiale può essere sconfitta dalla ricchezza spirituale – sono le parole di Abreu – e la musica getta il suo seme di vita nel bambino e nel giovane». L’evento avviene per i nostri ragazzi, guidati da Gabrielangela Spaggiari, a un anno dall’esperienza esaltante del concerto in Senato. Ieri pomeriggio hanno incontrato Abreu. Il progetto “Sistema” è presieduto in Italia da Roberto Grossi, di cui Giuseppe Gherpelli è direttore. La musica, come strumento di sviluppo delle intelligenze dell’essere umano, è la concezione alla base.
La realtà di Reggio Emilia , ricorda il direttore Maurizio Ferrari, sta per compiere 10 anni nel 2015: è stata la prima e adesso conta cinque orchestre per ogni fascia d’età. Le prossime date per l’orchestra reggiana: il 13 dicembre all’interno di Coin, il 17 al Centro Malaguzzi e il 21 al teatro Valli
Giulia Bassi
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