Il tempo dei test match è finalmente arrivato e oggi il campo ha emesso i primi verdetti: il Galles si fa soprendere dai Pumas e stecca clamorosamente davanti al proprio pubblico, 23-12 il punteggio finale in favore dei sudamericani, al termine di una partita d'altrai tempi, maschia, a tratti feroce. A Dublino invece, non basta la nuova divisa all black all'Irlanda per battere il Sud Africa: dopo un primo tempo di marca irish infatti, i verdi cedono alla distanza e alla fine vengono piegati da un ottimo Sudafrica.
Rugby d'altri tempi - Si gioca in un Millennium non del tutto gremito, ma come al solito ribollente di passione gallese. Il tetto chiuso fa rimbombare ancora di più le note di Land of my fathers, la cui esecuzione è resa ancora più sentita dalla concomitante celebrazione di tutti i caduti di guerra britannici: da brivido il minuto di commemorazione, con un silenzio tombale che cala sul Millenium, rotto solo da uno struggente assolo di tromba. Poi, la palla passa ia protagonisti, che in campo se le danno di santa ragione: a farne le spese è dapprima Felipe Contepomi, che tornava in nazionale dopo tanto tempo ma la cui partita dura solo un quarto d'ora, prima di essere costretto ad abbandonare la contesa sdraiato su una barella, fra gli applausi dello sportivissimo pubblico gallese; quindi è il centro gallese Jaimie Roberts a dover uscire dal campo, con la stessa espressione di un pugile che si è appena preso un diretto di Tyson in pieno volto. In questo caso è stato un placcaggio tutt'altro che morbido portatogli da un argentino a metterlo ko. E ancora, Alun Wyn Jones che esce tenendosi il polso, e Sanchez con la maglietta totalmente insanguinata e un taglio sotto il mento che non ne voleva sapere di fermare la fuoriuscita di sangue.
Quello che sembra a prima vista un bollettino di guerra, è invece la descrizione migliore di una partita fantastica, decisa dall'uno due firmato da Imhoff e Camacho fra il 55esimo e d il 60esimo minuto: due mete che sono due cazzotti nello stomaco dei gallesi, incapaci da quel momento in poi di reagire e crare pericoli alla linea di meta argentina. Prima era stato un botta e risposta a suon di calci di punizione. 26-12 il punteggio finale per i sudamericani, che dimostrano di aver messo in pratica le lezioni apprese durante il Rugby Championship: davvero incredibile quanto i Pumas siano migliorati nel giro di pochi anni, ahimè molto di più rispetto agli azzurri.
Dublino espugnata - Gran partita anche fra Irlanda e Sud Africa. I verdi, per l'occasioni in maglia nera, hanno la necessità di vincere dopo il disastroso tour in Nuova Zelanda, dove hanno rimediato solo sconfitte, l'ultima con l'umiliante passivo di 60-0! Gli Springboks non sono certo l'avversario più morbido da affrontare in questa situazione. Partono bene i padroni di casa, con un Sexton decisamente ispirato malgrado sia oggetto delle poco amichevoli cure dei placcatori Sud Africani: ma la giovane apertura irlandese non sembra risentirne e centra quasi tutti i piazzati che gli capitano. Ma proprio da un suo errore nasce una seconda partita, quella giocata solo dal Sud Africa. Davvero grave l'errore di Sexton, perchè finire il primo tempo sul 15-3 avrebbe avuto altro significato, soprattutto perchè il Sud Africa era con un uomo in meno a seguito del giallo comminato a Pietersen, che qualche istante prima aveva cercato di smantellare il povero numero 7 irlandese travolgendolo come un treno in corsa. E' Ruan Pienaar a mettere a segno la meta (arrivata in avvio di rirpesa dopo cinque minuti giocati a ritmi infernali) che riporta in gioco gli Spirngboks, i quali poi mettono la freccia con due piazzati. Per l'Irlanda tanto cuore, ma purtroppo è impossibile evitare la sconfitta, una sconfitta che getta ancora di più la squadra nello sconforto in vista dei prossimi test internazionali.
Inghilterra a rullo - Sempre nel pomeriggio, l'Inghilterra ha giocato il suo primo test contro le isole Fiji, una squadra in ricostruzione e facilmente rullata con l'emblematico punteggio di 54-12, per un totale di 7 mete a 2! Nel mentre che scriviamo è in corso l'ultima partita di questo sabato, quello fra Francia e Australia. Seguirà servizio.
Francia, che spettacolo! - Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato. Peccato (per i Wallabies) che la partita di Parigi sia stato un one team show di marca francese. Guidata da un Michalak in forma super e in serata di grazia (suoi quasi tutti i punti messi a referto dai galletti, frutto di un drop, tre piazzati e tre trasformazioni di meta, oltre alla splendida azione che ha portato alla meta di Fofana), i Galletti distruggono l'Australia con il punteggio di 33-6 ed escono fra il tripudio del pubblico che saluta la vittoria cantando la Marsigliese all'unisono. Mai in partita l'Australia, che mette a referto solo due calci di Harris; per il resto la Francia ha dominato in tutti i settori del gioco, compresa la mischia, dominio che fruttato una meta tecnica per i ripetuti falli australiani. Inoltre, ogni volta che partiva in velocità faceva del male agli avversari, o andando in meta o comunque conquistando territorio o un calcio di punizione che i piedi magici di Fred Michalak commutavano in oro. Oltre alla meta tecnica, a segno Picamoles e Fofana, oltre a Parra (su piazzato), subentrato a partita in corso all'ottimo giovane deb Macheneud. Settimana prossima la Francia affornterà i Pumas argentini, mentre per l'Australia il prossimo avversario si chiama Inghilterra, a Twickenham. Per Robbie Deans si propsettano davvero tempi bui.