Quando i loro soci in affari venivano arrestati dalle Fiamme Gialle, loro erano già lontani: a metà dicembre compaiono nei migliori ristoranti di Buenos Aires, Argentina. Il Natale l’hanno passato in un hotel di lusso di Foz do Iguacu, nello stato brasiliano del Paranà. La fine dell’anno, invece, è stata festeggiata sulle spiagge assolate di Praia do Forte. Tra balli, spettacoli e passeggiate a cavallo.
All’aeroporto
La lunga vacanza di Filippo Spelta, 37 anni di Pino Torinese, e Davide Aversano, 45 di Chieri, si è però conclusa bruscamente venerdì sera all’aeroporto di Caselle, quando i finanzieri li hanno arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. L’ordinanza di custodia ai domiciliari è stata emessa dal gip Alessandra Danieli. Si è chiusa così l’indagine che alla fine di dicembre aveva già fatto scattare le manette ai polsi di Giuseppe Di Pinto, manager di 52 anni alla guida di una società consortile specializzata nei servizi di facchinaggio, pulizia e gestione della corrispondenza. Insieme a lui era stato arrestato anche un altro chierese: il commercialista Pierluigi Vigo, responsabile secondo gli inquirenti della contabilità delle diverse coop coinvolte nel sistema di appalti. Cooperative che nascevano e scomparivano non appena cessavano i contratti. Già in liquidazione, come la Gs di Caserta, la Lcs di Roma e la D Delta di Milano. Oppure ancora in attività, come la Punto It di Siena e la milanese Italia Lavoro.
Il metodo
Tante ditte dai nomi diversi ma il trucco era sempre lo stesso. Tutto iniziava con la partecipazione del gruppo Hdl di Di Pinto alle gare d’appalto per i servizi legati al Teatro Regio, alla Postel di Verona e allo stesso aeroporto «Sandro Pertini» di Caselle. Gare vinte regolarmente, ma grazie a considerevoli ribassi d’asta consentiti solo - spiegano gli investigatori - dagli illeciti successivi.
I lavori, realmente eseguiti, venivano affidati alla Conseurope, una controllata di Hdl, che a sua volta appaltava l’incarico alle cooperative. Un giro d’affari da oltre 70 milioni di euro che si reggeva però sui mancati pagamenti dell’Iva e dei contributi Irpef.
Amici stretti
Tutte le società minori erano amministrate di fatto dalla coppia Aversano-Spelta. Inseparabili sul lavoro come nella vita. Vacanze comprese. Come le ultime, immortalate nelle fotografie pubblicate su Facebook dall’ex moglie di Aversano e che li ritraggono immersi in una piscina. Oppure davanti ad una bistecca gigante. E ancora in sella a un cavallo, in riva al mare. Prima in Argentina e poi in Brasile. Sorridenti e forse inconsapevoli che qualcuno, a Torino, li stesse aspettando da un pezzo, con le manette pronte.
A garanzia del credito erariale, la Guardia di Finanza ha già provveduto al sequestro preventivo di immobili, auto, moto e conti correnti. Conti alla mano, infatti, i mancati versamenti ammontano a 21 milioni di euro.