Dopo l’imponente campagna pubblicitaria andata in onda sui canali Mediaset esce finalmente nelle sale il film “Chiamatemi Francesco-Il papa della gente”. Un film su papa Bergoglio, diretto da Daniele Lucchetti (5 David di Donatello all’attivo), è prodotto da Mediaset, Taodue Film e Medusa, in pratica tre società che hanno tutte lo stesso proprietario, la famiglia Berlusconi.
Il film racconta la vita di Bergoglio in stile fiction (com’è nello stile di Taodue che realizza la quasi totalità delle fiction in onda su Mediaset). Si celebrano gli inizi da semplice ragazzo tra amici e fidanzate e poi la scelta di diventare gesuita. Si vede rifiutare la sua proposta di fare il missionario in Giappone e piano piano, passo dopo passo diventa direttore di un collegio per seminaristi. Ma sono anche gli anni del regime di Videla in Argentina e dei migliaia di desaparecidos. Bergoglio aiuta come può diverse persone ma non tutte hanno una buona sorte, d’altra parte il regime del tenente generale non si faceva scrupoli ad ammazzare anche preti che predicavano contro gli abusi e i soprusi che gli argentini subivano in quegli anni. Quasi la metà di film si ambienta in questo periodo e mostra sapientemente l’efferatezza degli assassinii e delle torture ai prigionieri, senza mai usare scene splatter. La parte finale vede Bergoglio diventare collaboratore del Vescovo e salvare un centro per senzatetto. Infine arrivano le dimissioni di Ratzinger, il viaggio per Roma, l’elezione a papa nel conclave e le immagini di repertorio nel momento dell’affacciata al balcone e di quell'ormai celebre “Fratelli e sorelle…buonasera!”. L’emozione è forte, il tono epico conclusivo lascia lo spettatore soddisfatto di aver visto una storia vera, raccontata bene, incentrata molto di più sulla vita del protagonista che sui personaggi di contorno. Il giovane Bergolio su cui gravita quasi tutto il film è interpretato dal bravo Rodrigo de la Serna (già visto ne “I diari della motocicletta”) mentre Papa Francesco ai giorni nostri è interpretato dallo sconosciuto cileno Sergio Hernandez. La prova degli attori è lodevole e le musiche pregevoli.
Il film è costato 12 milioni di Euro interamente finanziati da Mediaset. Il film era in lavorazione già dal 2004, con il titolo provvisorio “The pope”. Il produttore Pietro Valsecchi avrebbe voluto fare uscire il film la scorsa primavera, poi dei ritardi nella produzione hanno costretto la posticipazione a Dicembre. E’ stato girato tra Italia, Germania e Argentina in 15 settimane. Proiettato il 1°Dicembre in anteprima mondiale proprio in Città Del Vaticano nella sala Nervi, quella usata dalle udienze papali. Il 3 Dicembre è stato distribuito in 700 sale, con la prima a Roma alla presenza del cast e di varie personalità politiche e dello spettacolo. Il film uscito in 40 paesi, nella prima settimana ha raggiunto la vetta della classifica per numero di spettatori e la seconda posizione per incassi (1.3 milioni di Euro). Il successo del film pare abbia spinto i produttori a realizzare una serie tv da 200 minuti per ampliare ancora di più la vita di Bergoglio negli anni ’70 e ’80 sotto la dittatura di Videla.